Il Salotto artistico- letterario “Civico 49” in visita alla Biennale d’Arte di Venezia

Il Salotto artistico- letterario “Civico 49” in visita alla Biennale d’Arte di Venezia

- in Barrafranca, Civico 49
Ingresso del Padiglione Italia all’Arsenale

Molto attento agli eventi culturali che si svolgono nel nostro paese, il Salotto artistico- letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) dal 30 Giugno al  3 Luglio 2017 è andato a visitare la Biennale d’Arte di Venezia, che si sta svolgendo nella città lagunare dal 13 maggio al 26 novembre 2017. Alcuni membri e amici del Salotto hanno potuto ammirare le opere esposte ai Giardini e all’Arsenale. La Biennale d’Arte 2017, dal titolo Viva Arte Viva curata da Christine Macel, il cui presidente è Paolo Baratta, è ispirata all’Umanesimo che celebra, attraverso l’arte, la capacità dell’uomo di non farsi dominato dalle forze che governano il mondo  che, se lasciate sole, possono condizionare in senso riduttivo la dimensione umana. È un Umanesimo nel quale l’atto artistico è atto di resistenza, di liberazione e di generosità. Si tratta di una Biennale con gli artisti, degli artisti e per gli artisti, sulle forme che essi propongono, gli interrogativi che pongono, le pratiche che sviluppano, i modi di vivere che scelgono. La Mostra offre un percorso espositivo coniugato alle opere degli artisti, piuttosto che un tema conduttore unico. Il percorso si sviluppa così intorno a nove capitoli, con due primi universi nel Padiglione Centrale: il Padiglione degli Artisti e dei Libri e il Padiglione delle Gioie e delle Paure, seguiti da sette altri universi che si snodano dall’Arsenale al Giardino delle Vergini: il Padiglione dello Spazio comune, il Padiglione della Terra, il Padiglione delle Tradizioni, il Padiglione degli Sciamani, il Padiglione dionisiaco, il Padiglione dei Colori e il Padiglione del Tempo e dell’Infinito. Nessuna materiale separazione ritma il percorso di questi padiglioni, che si succedono tra loro in maniera fluida, come i capitoli di un libro. Particolarmente interessante è stato il PADIGLIONE ITALIA. L’assenza di luce e atmosfere, al confine tra intimità e inquietudine, caratterizza i tre interventi installativi che compongono Il mondo magico ospite del Padiglione Italia, curato da Cecilia Alemani. Gli artisti italiani Roberto Cuoghi, Adelita Husni-Bey e Giorgio Andreotta Calò hanno dato forma a una triade d’interventi ben distinti eppure complementari, giocati sul filo della percezione e di una imprescindibile complicità visiva con lo spettatore.

“Le mani” di Lorenzo Quinn

L’istallazione delle mani dello scultore italiano Lorenzo Quinn, anche se non fa parte delle opere della Biennale, ha riscosso molto successo.  “Le mani – si legge nella descrizione dell’opera – sono strumenti che possono tanto distruggere il mondo quanto salvarlo, e trasmettono un istintivo sentimento di nobiltà e grandezza in grado anche di generare inquietudine, poiché il gesto generoso di sostenere l’edificio ne evidenzia la fragilità”. Trovandosi in un posto d’incanto, i membri non potevano esimersi dalla visita della città. Cosi hanno visitato Ponte di Rialto, piazza S. Marco con la Basilica e Palazzo Ducale, Ponte dei Sospiri, Galleria dell’Accademia, la Chiesa dei Frari e la Scuola di s. Rocco.

“E’ stato- ci racconta Gaetano Vicari- un momento di grande cultura che ci ha permesso di entrare in contatto con opere di alto livello, arricchendoci non solo culturalmente, ma anche spiritualmente. Inoltre questi giorni sono trascorsi in armonia e convivialità, permettendo a noi tutti di conoscerci meglio. Esperienza indimenticabile è stato girare per le calli, le salizzade e i sotoporteghi.”

Rita Bevilacqua

 

 

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