Un’antica tradizione che si svolge a Barrafranca (EN) nel giorno dei festeggiamenti in onore di san Francesco d’Assisi è il volo dei “palloni aerostatici ad aria calda”, chiamati dai barresi “i palluna di san Francì”. Le nuove generazioni sono molto legate alle tradizioni più di quanto si pensi. Difatti il giovane barrese Daniele Cumia, che in questo momento ricopre la carica di baby-sindaco, assieme agli amici di sempre Luigi Bellanti e Simone Bonelli hanno deciso di cimentarsi nella costruzione dei palluni di san Francì, da far volare proprio la sera della festa, dinanzi alla chiesa dedicata al Santo. “Amiamo tanto le tradizioni- ci spiegano i ragazzi- e desideriamo che non si perdano. Ormai sono i più grandi a ricordarsi come si realizzano e per questo vogliamo imparare a realizzarli.” Da ammirare la voglia e la tenacia di questi ragazzi che, dopo i compiti di scuola, si riuniscono a casa di Daniele e tagliano, incollano, realizzano le basi di quello che sarà il loro omaggio a san Francesco. “Inoltre vogliamo ringraziare- continua Daniele- la cartolibreria edicola EUROPA per averci donato alcuni fogli di carta velina, il prof. Gino Faraci per i consigli che ci ha dato e soprattutto l’Associazione Gruppo Spettacolo Arcobaleno per averci dato l’idea di come realizzare il pallone.” I palloni aerostatici sono realizzati con strisce colorate di carta velina, incollate tra loro con una leggera platina di colla vinilica a formare un pallone simile ad una mongolfiera. Alla base è inserito un cerchio in fil di ferro, incrociato al centro. Qui nel punto d’incontro è posto del cotone imbevuto di benzina. Appena il cotone è acceso, l’aria calda che si crea dentro il pallone lo fa gonfiare, fornendogli la forza ascensionale per alzarsi da terra e volare in cielo. Anche quest’anno la sera del 4 ottobre, giorno in cui si festeggia il Santo patrono d’Italia, dopo la benedizione degli animali, davanti al sagrato della chiesa di san Francesco saranno fatti innalzare al cielo i coloratissimi e variopinti palloni, tra la gioia e lo stupore dei partecipanti. Da indiscrezioni è emerso che quest’anno a realizzare i palloni sono stati anche l’Associazione Gruppo Spettacolo Arcobaleno e il Gruppo Nuovamente Tradizione.
A Barrafranca l’utilizzo di palloni aerostatici nei festeggiamenti in onore di San Francesco risale ai tempi in cui nel convento francescano era presente Fra Agnello (1884-1977), padre dell’ordine dei frati minori. Molto legato al culto del Santo, padre Agnello cercò di valorizzarne la festa realizzando dei palloni ad aria calda da far volare la sera della festa. Padre Agnello amava utilizzare materiali poveri, semplici, come carta velina colorata, colla vinilica, fil di ferro, che ben si prestavano anche per la loro leggerezza. Si realizzavano enormi palloni fatti gonfiare mediante l’aria creata dalla combustione di un po’ di paglia alla base dei palloni e questo permetteva loro di volare alti nel cielo. Simboli di gioia e di allegria, il loro volo simboleggia l’elevarsi dell’anima verso il cielo, alla ricerca di Dio. Difatti la festa andava a buon esito quando i palloni riuscivano a volare alti in cielo senza bruciarsi. Con il trasferimento di padre Agnello in un altro convento, la costruzione dei palloni andò scemando, tanto che scomparvero. Dopo alcuni anni, il recupero dei palloni si ebbe grazie al maestro Gaetano Orofino (1924-2005). In seguito fu la Proloco ad adoperarsi finché la tradizione continuasse. Adesso, grazie all’impegno di alcune associazioni, questa tradizione continua ancora a perdurare.
Rita Bevilacqua