Si torna a parlare sempre più insistentemente del probabile affidamento della gestione della rete idrica comunale ad AcquaEnna, l’attuale amministrazione non si è, ad oggi, pronunciata in tal senso ma crediamo che debba prendere una posizione ben precisa nei confronti di una problematica così importante.
A proposito di questo argomento, in una nostra intervista di Renato Pinnisi, tra le altre cose, il sindaco Accardi affermava che “La mancata cessione degli impianti all’ATO Idrico, gestione AcquaEnna, perchè l’acqua è pubblica è questo è pienamente condivisibile, a tale azione però non c’è mai stata una soluzione alternativa, una azione per rendere efficienti gli impianti e garantire il servizio in maniera corretta ai cittadini”. Ancora il sindaco Accardi nell’intervista continua: “Ci troviamo oggi con una rete idrica pessima che fa acqua da tutte le parti, abbiamo problemi per quanto riguarda le vasche di raccolta che andrebbero manutenute, il personale addetto presto andrà in pensione, ci troviamo con un problema che da qui a breve dobbiamo affrontare…in più ci troviamo fatture non pagate a Sicilia Acque che ci fornisce il prezioso liquido insieme a quello dei pozzi comunali”.
Ecco una cronistoria che descrive come gli impianti siano stati al centro di una parte di politica che voleva la cessione degli impianti e chi anche se in minoranza li avrebbe ceduti.
Il comune di Barrafranca come è noto, attraverso le varie amministrazioni succedutesi, non ha mai ceduto in gestione, gli impianti di distribuzione dell’acqua potabile e delle acque reflue, (fognatora, depuratori) e quindi non ha mai fatto parte della società che gestisce questi impianti nel resto della provincia di Enna. Nella legislatura 2007-2012 l’amministrazione di Angelo Ferrigno non fece neanche un passo indietro per consegnare le reti idriche all’Ato rivendicando il diritto che l’acqua è una risorsa pubblica e non deve essere gestita da privati.
Nel 2015 fu anche effettuata una raccolta firme. A supportare tale l’iniziativa furono Angelo Ferrigno, rappresentante locale del comitato provinciale dell’acqua ma anche gli allora consiglieri comunali Giuseppe Lo Monaco, Giuseppe Vetriolo, Salvatore Puzzo 58’, Salvatore Puzzo 55 e il segretario del Pd, Salvatore Cucchiara, l’iniziativa fu anche appoggiata dall’amministrazione Lupo con l’allora vicesindaco Sandro Tambè che si recò pure a firmare, (leggi articolo) Questo passaggio non sarebbe indolore, come affermarono allora gli organizzatori, poichè i cittadini vedrebbero aumentare vertiginosamente le tariffe specialmente in questo momento di difficoltà. Così dichiarò l’allora vicesindaco ““Stamattina – disse il vicesindaco Tambè – mi sono recato a firmare per l’acqua pubblica. L’amministrazione è perfettamente d’accordo con questa iniziativa, anzi promuove e condivide ogni tipo o forma di iniziativa che serva a rafforzare la nostra azione contro la consegna delle reti idriche alla gestione scellerata di AcquaEnna” (Articolo) .
Contro l’affidamento l’allora sindaco Salvatore Lupo scrisse a Radio Luce (Articolo) allegando tra gli altri documenti, una delibera di giunta n. 16 del 10/02/2009 con la quale la giunta di allora (2009) deliberava un atto di indirizzo per il capo settore di allora al fine di “adottare tutti gli atti necessari per il trasferimento della gestione del Servizio Idrico Integrato alla Società Acquaenna”. Il sindaco Lupo si impegnò ad annulare tale delibera con la sua giunta.
A conclusione riportiamo il link un articolo a firma di Massimo Greco pubblicato su Liberamente Enna ad Agosto 2016 che fa una analisi sulla situazione di Barrafranca ed il riflesso che tale situazione potrebbe avere nella modulazione delle tariffe nei rimanetnti comuni della provincia gestiti da AcquaEnna.