“La designazione dell’assessore alla Formazione, Roberto Lagalla, sulla cui professionalità e competenza non si discute, era stata salutata come una garanzia sul rispetto degli impegni assunti (Agenzia Unica, salvaguardia del personale nel rispetto della normativa regionale, ripartenza delle attività); purtroppo tutto questo non è avvenuto e per quanto possiamo interpretare da quanto riportato dagli organi di stampa, gli eventuali buoni propositi cozzano con la realtà dei fatti”.
Lo scrive in una nota, inviata al governatore della Sicilia, Nello Musumeci, all’assessore regionale alla Formazione, Roberto La Galla e ai gruppi Parlamentari della XVII Legislatura, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Diventerà Bellissima, Sicilia Futura, Popolari ed Autonomisti, UDC – Unione dei Democratici e al gruppo misto, il sindacato dei lavoratori della formazione professionale, USB Lavoro Privato Sicilia, che annuncia lo stato di agitazione con azioni di protesta e lotta contro l’immobilismo che ha paralizzato e annientato l’intera platea degli operatori della Formazione e contro la reiterata e continua omissione e disconoscimento delle leggi che governano il sistema formativo siciliano.
Sono quasi 8 mila i lavoratori fuoriusciti dal comparto Formazione le cui sorti sono sempre più incerte. Migliaia di loro, a causa dei fallimenti degli enti a cui appartenevano, hanno perso tutte le retribuzioni arretrate. Molti sono ultracinquantenni con almeno 20 anni di lavoro nella Formazione che difficilmente riusciranno a ritrovare una ricollocazione nel mondo del lavoro.
“Qualcuno si era illuso, in particolare gli elettori che l’hanno sostenuto e votato che, questo governo, dopo cinque anni di macelleria sociale, si prendesse carico delle problematiche del sistema formativo siciliano e mantenesse le promesse elettorali contenute all’interno del programma sia del Presidente Musumeci sia degli altri candidati del centro destra – prosegue la nota –
Nessuno, chiaramente, potrebbe pretendere che l’annoso problema della Formazione Professionale trovi soluzione in appena tre mesi. Sappiamo che Musumeci non possiede la bacchetta magica, ma quanto sta accadendo non lascia presagire nulla di buono. Le dichiarazioni dell’assessore Lagalla, rilasciate in data 23 febbraio al Giornale di Sicilia, in merito al personale che dovrebbe essere impegnato nella attività relative al bando a sportello da 110 milioni, parlano di mancanza di vincoli da parte degli Enti ad attingere esclusivamente dall’Albo regionale. Non convincono neppure le affermazioni minacciose di Lagalla in relazione alle penalizzazioni per chi assume all’esterno e le verifiche che comporterebbero l’eventuale revoca dell’accreditamento e la conseguente perdita del finanziamento. Né crediamo al gentlemen’s agreement degli Enti gestori visti gli avvenimenti che hanno decretato la morte dell’Avviso 3. E’ palesemente e tristemente noto cosa è accaduto negli ultimi anni per l’assoluta mancanza di attività ispettiva e, in ogni caso, per i tempi biblici con cui i pochi controlli, effettuati su indagini giudiziarie, sono stati effettuati. Non vorremmo che questo bando a sportello sia la fotocopia dell’Avviso 8 e le premesse e la regia, almeno nei confronti delle garanzie occupazionali, ci sono tutte”.
Per il sindacato si profila, nuovamente, il ricorso a migliaia di assunzioni, in virtù di reclutamenti farlocchi con i più fantasiosi criteri sull’attribuzione dei punteggi.
“Tutto questo perchè l’assessore disconosce l’Albo degli operatori della formazione professionale e si ostina, insieme al Dirigente Generale Silvia, ad utilizzare un mero e inutile elenco. – aggiunger la Usb – Inoltre, non si comprende l’ennesima messa in opera di un censimento degli operatori con un nuovo strumento (scheda di censimento), visto che l’amministrazione regionale è già in possesso degli elenchi, di cui al DA 38/GAB del 11 ottobre 2013, che, ai tempi, costò denaro pubblico e fatica al Dipartimento, con controlli incrociati per verificare i carichi pendenti, i titoli di studio e le anzianità storiche dichiarate. Sarebbe semplicissimo aggiornare tale strumento, verificando tramite incrocio con l’INPS dell’attuale situazione lavorativa e contributiva del personale iscritto e, in tempi brevissimi, venire in possesso, una volta per tutte, dell’unico strumento da cui far ripartire il sistema. Occorre attuare un’inversione di tendenza anche se il rispetto delle leggi vigenti possa cozzare con gli interessi degli Enti che, come al solito, pretendono di avere le mani libere” .
Il sindacato Usb, Lavoor Privato Sicilia, chiede chiarezza anche sulla normativa che governa il sistema formativo nella sua interezza. “Queste norme devono essere rispettate o è possibile pensare che si possa continuare a derogare? Dove sono finiti i controlli sull’accreditamento e sul rispetto del vigente CCNL annunciati con proclami rimasti nel nulla? Per quale motivo sono stati finanziati e in alcuni casi saldati progetti a Enti gestori che non hanno pagato il personale o che non hanno rispettato le norme dell’accreditamento? – questi gli interrogativi posti dall’Usb – Le regole ci sono e sono chiare; il furbesco modus operandi di dribblarle o in molti casi di ignorarle deve essere impedito e sanzionato. Per questo chiediamo, a gran voce, il ricorso esclusivo all’Albo degli operatori della formazione professionale con l’utilizzo per analogia con la Scuola, di una graduatoria per funzioni che sia redatta nel rispetto dei criteri contrattuali. Non accetteremo deroghe né impegni in percentuale. La categoria è stata abbondantemente massacrata e ignorata. ORA BASTA”.
USB Lavoro Privato Sicilia