Con deliberazione n 18 del 9 marzo 2018, la Giunta Comunale alla presenza del sindaco Fabio Accardi, il vice Vetriolo, e gli assessori Giovanni Patti, Luana Bevilacqua e Alessandro Salvaggio, intende recuperare le somme non pagate dai cittadini per arrivare alla sospensione del servizio nei casi previsti dalla legge. L’utente moroso riceverà un preavviso di 30 giorni trascorsi i quali se non si è regolarizzato il pagamento, ad esempio delle annualità precedenti, si presenterà il fontaniere comunale per operare il distacco della fornitura e la chiusura della presa avverrà alla presenza di due vigili urbani. Ricordiamo che la delibera in oggetto è immediatamente eseguibile delibera 18 2018.
Questa decisione, se da un lato potrebbe sembrare più che corretta perchè il servizio deve necessariamente essere pagato, da un altro punto di vista presenta delle problematiche che andrebbero risolte prima ancora di rendere operativo questo atto di indirizzo.
Vero è che l’acqua fornita ai cittadini arriva da Sicilia Acque SpA come è altrettanto vero che la rete idrica comunale è praticamente inesistente tanto che le perdite della conduttura non si contano più, risulta chiaro quindi che al cittadino non può essere addebitato questo enorme spreco; il cittadino, dal canto suo, oggi non ha nessuna possibilità di conteggiare il proprio consumo perchè i contatori, che una volta furono forniti non sono stati mai collaudati e tanto meno messi in funzione. Ma non potevano essere nemmeno collaudati per il semplice motivo che le palette interne, che effettuano il conteggio, giravano anche con l’aria della tubazione.
Ma qui poniamo alcune elementi che possono essere utili per un discorso più esaustivo:
E’ vero che il cittadino barrese, da tempo immemorabile ormai, si è dotato di serbatoi e recipienti vari, cisterne, che vengono riempiti con pompe elettriche delle più disparate potenze, autoadescanti ecc…, che consumano KW elettrici che si ritrovano addebbitati in bolletta.
E’ altrettanto vero che che a Barrafranca ci sono famiglie, ma anche persone sole ed abbandonate dai servizi pubblici che nella maniera più assoluta, non potrebbero pagare, famiglie che hanno figli in tenera età e persone anziane a cui accudire e queste famiglie sono tante ed in continuo aumento a causa della crisi che ancora non demorde.
Oltre a questo è anche vero che, a detta di molti, non paghiamo grandi cifre facendo il confronto con altre comunità dell’ennese.
Dopo questa delibera le forze politiche potrebbero dire la loro, ma una cosa deve essere chiara a tutti bisogna pagare il dovuto e intraprendere tutte quelle azioni che mirano a sconfiggere l’evasione. Di sicuro chi vuole può inviare a Radioluce un comunicato con la propria considerazione tramite email a info@radioluce.it