All’alba di stamane, la Polizia di Stato, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa, ha eseguito sei misure cautelari a carico di soggetti di Catania e Leonforte, in esecuzione di ordinanza applicativa della Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta, giusta richiesta del P.M. titolare dell’indagine presso la Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta – catture eseguite dai poliziotti della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Leonforte, con la collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile di Catania.
Sono finiti agli arresti domiciliari Balsamo Francesco, classe 1970, residente Catania, Pizzuto Enrico classe 1975, residente a Leonforte. La misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria è scattata per B. G., classe 1990, I. S. G., classe 1984,, P. S., classe 1983, T. D., classe 1991.
L’articolata e complessa attività investigativa svolta alacremente e con Costanza dagli uomini della Sezione “Antidroga e Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile di Enna e della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Leonforte ha consentito di accertare l’esistenza di una ramificata ed attiva rete di soggetti dediti al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e cocaina, che operava nei comuni di Leonforte (EN) e Catania.
L’indagine trae origine da quanto emerso in un diverso procedimento penale, dal quale si apprendeva che uno dei soggetti indagati si riforniva, frequentemente, di sostanza stupefacente, da noti spacciatori, soggetti fra l’altro, già indagati nell’operazione convenzionalmente denominata “L’Anno del Drago”.
In particolare, nell’indagine “L’Anno del Gallo” si è riusciti a documentare l’esistenza di un gruppo criminale, gestito ed organizzato da PIZZUTO Enrico che, avvalendosi della collaborazione di alcuni pusher locali, riusciva sia ad approvvigionarsi di marijuana e cocaina presso alcuni fornitori etnei che a curarne la successiva immissione sul mercato locale.
L’attività di intercettazione telefonica ed ambientale, supportate anche dai classici metodi investigativi (attività di appostamento e pedinamento), consentiva di dimostrare che il PIZZUTO Enrico si occupava dell’approvvigionamento della droga, curandone poi anche la distribuzione tra i vari pusher per la conseguente vendita al dettaglio.
Le indagini permettevano, infatti, di acclarare l’esistenza di un rapporto di collaborazione criminale tra il PIZZUTO ed una fitta e consolidata rete di altri spacciatori, quali B.G., I. S. G. e T. D., quest’ultimi dediti, soprattutto, al confezionamento e lo spaccio dello stupefacente.
Si dimostrava, inoltre, come i correi si adoperassero nell’attività di spaccio al minuto, servendosi, all’occorrenza, anche di alcuni “fiancheggiatori esterni”, per poi consegnare il denaro ricavato dall’illecita attività di vendita direttamente al PIZZUTO Enrico, che procedeva poi al reinvestimento delle somme lucrate nell’acquisto di nuove “partite” di stupefacente.
Per l’approvvigionamento della cocaina e della marijuana PIZZUTO Enrico si rivolgeva prevalentemente a diversi “fornitori” ed in particolare ai catanesi BALSAMO Francesco, soggetto già condannato nell’ambito dell’operazione denominata “NickName”.
Inoltre, gli investigatori documentavano diversi incontri, finalizzati al recupero di crediti, da parte del PIZZUTO Enrico nei confronti dei diversi sodali, indispensabili per effettuare i nuovi acquisti di droga presso i fornitori.Nonostante gli indagati raccomandassero particolare cautela ed utilizzassero un linguaggio allusivo per indicare la sostanza stupefacente e le relative contropartite in denaro, i poliziotti riuscivano a decodificarne i discorsi, che nel contesto complessivo della situazione erano riconducibili alla pianificazione e messa in atto dell’attività di spaccio.
L’attività di riscontro operata sul territorio, consentiva sia di cristallizzare e documentare la complessa e articolata attività criminosa, sia di accertare molteplici cessioni di stupefacente verso gli acquirenti, molti dei quali noti come consumatori abituali di droghe.
Quali principali episodi di riscontro all’ipotesi indiziaria rilevava l’arresto di PIZZUTO Enrico, operato nel pomeriggio del 26/06/2016, a Leonforte (EN), allorquando il medesimo veniva indagato, in stato di arresto, per trasporto e detenzione ai fini di spaccio di Kg. 1,080 di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
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All’esito dell’attività investigativa il P.M. titolare dell’indagine avanzava richiesta di misura cautelare al G.I.P., il quale – valutata ogni singola posizione in funzione sia dei gravi fatti indiziari che degli specifici pregiudizi giudiziari di ogni singolo indagato – emetteva misura cautelare nei confronti dei predetti soggetti.
Nell’ambito della complessiva attività sono stati indagati diversi altri soggetti per i quali non sono state, tuttavia, emesse misure cautelari.
I destinatari della misura cautelare custodiale, catturati dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte, con la collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile di Catania, dopo gli adempimenti di rito, venivano collocati agli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta, che ha coordinato brillantemente le indagini.
Nel corso della perquisizione domiciliare operata a carico di T.D., veniva rinvenuta e sequestrata della sostanza stupefacente del tipo marijuana per complessivi 4,5 grammi, motivo per cui il medesimo veniva deferito all’A.G. anche per l’illecita detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
coordinata dalla D.D.A. di Caltanissetta; definita dalla A.G. procedente con l’emissione dell’Avviso di Conclusione Indagini e Rinvio a Giudizio per diversi soggetti, alcuni dei quali successivamente coinvolti anche nella presente attività.