Nella riunione di giovedì 10 maggio 2018 il Salotto artistico – letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) ha avuto il piacere di ospitare la scrittrice Margherita Vincenza Farruggia. Dopo un breve saluto del padrone di casa Gaetano Vicari, a presentare il libro “La ragazza e l’uomo invisibile” della Farruggia è stato Giuseppe Pilumeli. “Non ho mai letto, anzi disdegnato – esordisce Giuseppe Pilumeli- i libri fantasy. Devo ringraziare Margherita per avermi spinto a farlo, perché affascinato dall’evolversi della storia e spinto a scoprirne subito il finale. Un finale tremendo- continua Pilumeli- con un pre finale orribile. Le vicende seguono un ritmo incalzante, mai monotono. I personaggi sono ben delineati”. Appartenente al genere “horror- fantasy”, il libro è un viaggio nei meandri più misteriosi nella vita dei personaggi, un racconto enigmatico dai risvolti oscuri, talvolta narrati con sfumature irreali a tratti inspiegabili, ma che ha come filo conduttore l’amore: l’amore che supera ogni male, capace di abbattere le barriere del tempo, capace di oltrepassare la vita e di superare la morte. Era una notte d’inverno quando venne al mondo Lilli, frutto di un grande amore spezzato o, come qualcuno suole definirla, la “figlia della colpa”. La mamma di Lilli è costretta a sposare un uomo anziano, cattivo, corrotto che cercherà in tutti i modi di uccidere la bambina. La trama s’inerpica attorno alle vicende di questa bambina che qualcuno vuole uccidere e sulla generosità e altruismo di tanta gente che vuole aiutarla. Particolare nel racconto l’intervento di una forza soprannaturale, un “uomo invisibile”, come lo chiama la giovane protagonista, che alla fine si scopre essere un bambino morto in circostanze atroci e mandato sulla terra in missione per aiutare la bambina. Bene e male diventano così i veri protagonisti del libro, in un’eterna lotta. Tante le persone positive presenti nel racconto, capaci di costruire una sfera affettiva illuminata da una luce speciale, non terrena, la luce degli angeli, dell’infinito amore.
Margherita Vincenza Farruggia nasce a Mazzarino (CL) l’11 maggio 1972. Ultima di cinque figli, rimane a diciotto mesi orfana di padre. Laureata in Giurisprudenza, vive e opera a Caltanissetta. Fin da giovanissima inizia l’attività artistica, frequentando alcune scuole di pittura. Nel 2002 partecipa al 1° concorso di pittura estemporanea sul tema “Momenti della Settimana Santa Ennese luoghi, tradizioni e religiosità” svoltosi il 30 marzo 2002. Da allora ha partecipato a diverse mostre collettive. Alcune sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Altra sua passione è la scrittura, che inizia fin da giovanissima. Scrive il suo primo libro sulla vita della madre e un secondo ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
“Dopo aver accantonato la mia passione per la scrittura- spiega ai presenti Margherita Farruggi- alcuni anni fa decisi di riprendere a scrivere, di mettere nero su bianco i miei contrasti, il mio mondo interiore. Il mio intento è di voler lanciare un messaggio in questa società ormai caratterizzata da lotte, da uccisioni, da tutto ciò che è macabro. Da qui la scelta di utilizzare il genere fantasy- thriller, genere molto in voga in questo periodo, per lanciare un messaggio di speranza, contro l’orrore che dilaga nella società, per ricordare che il male può essere vinto dal bene”. L’autrice ha inoltre scritto un secondo libro sulle vicende di Lilli, che presto verrà pubblicato, una sorta di continua del primo, con tanti colpi di scena, dove si capiranno i veri motivi della malvagità del padrigno e delle cause che spingono l’uomo a voler uccidere la bambina. Inoltre sta partecipando al concorso letterario “Premio Domina” con uno scritto in dialetto siciliano dal contenuto umoristico.
Ad allietare la serata le vibranti melodie eseguite alla chitarra dal cantautore nisseno Luigi Salvaggio, già ospite del Salotto lo scorso gennaio, nonché amico della scrittrice. Luigi ha cantato il brano “Il silenzio delle stelle” con il quale ha vinto il 60º Festival di Castrocaro. Per l’occasione il giovane cantautore ha eseguito due brani inediti: il primo, ancora senza titolo, nato da pochi giorni e il secondo dal titolo “Montagne”, il cui testo è stato presentato da Carmelo Orofino. “Il testo della canzone Montagne – spiega Orofino- indipendentemente dalla musica che lo riveste, è una lirica poeticamente in sé compiuta ed autosufficiente, perché grazie l’ambiguità e alla ricercatezza del linguaggio è in grado di suggerire una pluralità di visioni e di stati d’animo cangianti in rapporto alle mutazioni del tempo e del paesaggio esterno.” Al termine Gaetano Vicari ha donato agli ospiti un libro come ricordo della serata.
Rita Bevilacqua