Domani alle ore 19 presso la piazza antistante la chiesa Grazia intitolata a don Luigi Faraci verrà inscenata la “Cavalleria Rusticana” da parte degli alunni della scuola media “Verga”. A seguire un comunicato della scuola.
Allora non è più ‘’solo” un Paese per Vecchi, il nostro? Forse si ma forse no a giudicare dalla lungimirante idea della Prof.ssa Marianna Salvaggio, che per salutare la Scuola Media “Giovanni Verga”, in veste di fresca ed originale regista, ha voluto mettere in scena una novella dello scrittore catanese G. Verga, a cui la nostra scuola è intitolata.
La novella è”Cavalleria rusticana”, che il grande Pietro Mascagni, musicista fiorentino, rapito e affascinato dalla drammaticità del testo e dall’ambientazione,volle musicare, collaborato dai librettisti Giovanni Torgioni-Tozzetti e Guido Menasci, facendone un melodramma di successo,tradotto ed interpretato, in seguito ,in tutte le lingue del mondo, anche se, parlando di melodramma, cioè di opera lirica, la lingua preferita da tutto il mondo è da sempre l’ italiano,per la fluidità e la chiarezza espositiva.
L’opera ebbe la sua prima rappresentazione,come melodramma al Teatro Costanzi di Roma,il 17 maggio del 1890 e con essa assunta a manifesto del Verismo musicale,Mascagni vinse ,nel 1889,il primo premio di un concorso musicale, bandito dall’editore Sonzogno, che lo portò subito alla popolarità che noi tutti conosciamo.
Quale miglior saluto avrebbe potuto dare la prof.ssa Salvaggio da insegnante di ed. musicale, di quello che unisce,in maniera indissolubile , letteratura e musica, in un connubio di complicità e armonia, che diventa, pura magia? Questa è la musica! Questo è il canto! Questo è il teatro! Attraverso la musica, il canto e la drammatizzazione è stata offerta ai ragazzi l’opportunità di conoscere le usanze, i costumi, il linguaggio e le tradizioni delle passate generazioni e custodirli,poiché ignorarli significherebbe rinnegare la nostra identità. Si vedrà dunque, rappresentata, in questa drammatizzazione la vita agricola e contadina di paese della nostra Sicilia di fine Ottocento, secondo lo stile verista. I dialoghi sono a tratti farciti da coloriture in vernacolo, per rendere più pregnanti e verosimili le situazioni da rappresentare. I personaggi sono persone comuni, con nomi comuni che incontri per strada. Gente che vive di stenti, di duro lavoro nei campi ed è costretta a condurre una vita di miseria, fatta di tanti sacrifici e solo di piccole e magre soddisfazioni. Ma la vita, a volte, è davvero crudele! Proprio quando stai per respirare quella boccata di meritata felicità, ecco, dietro l’angolo, in agguato, qualche brutta sorpresa! E’ quanto succede nel racconto di Verga, “Cavalleria Rusticana”, secondo lo stile dei più grandi rappresentanti del Verismo.