“Il governo regionale deve decidere se puntare sui Distretti come ampiamente previsto dai tanti documenti ufficiali della programmazione regionale – lo afferma il leader sicilianista del Movimento CambiAmo la Sicilia Vincenzo Figuccia che prosegue – dalla “Strategia regionale dell’innovazione per la specializzazione intelligente” al ‘Print Sicilia 2014-2020 sino al PSR Sicilia che indicano tali reti come strumenti strategici per lo sviluppo delle filiere produttive, in particolare nel settore agroalimentare. In Sicilia a onor del vero, sono presenti ben ventitrè distretti produttivi che si occupano della filiera produttiva di alcuni settori che vanno dall’agricolo al caseario passando per la moda, in diversi territori regionali. Distretti produttivi che nascono con decreto nel 2005 e di fatto mai avviati. Comprendono diverse realtà fatte di imprese e di soggetti che potrebbero partecipare alle gare comunitarie e che non essendo invece riconosciuti dall’Assessorato attività produttive, rischiano di rimanere al palo, avulsi dalle good practies che possono rappresentare delle eccellenze per una serie di filiere di prodotti in Sicilia. Alla luce di queste perplessità – prosegue Figuccia – ho chiesto al Presidente della commissione attività produttive di convocare immediatamente un incontro per ascoltare in audizione tutti i distretti. È necessario ripartire subito con questo importante strumento che può divenire volano in alcuni settori economici, strategici per lo sviluppo in Sicilia. Basta pantomime. È arrivato il momento di conoscere con chiarezza quale futuro attende questi strumenti dalle grandissime potenzialità.
Se c’è questa volontà, è quanto mai urgente avviare e rafforzare l’Ufficio Distretti, coordinare gli assessorati Attività Produttive e Agricoltura, accelerare sui riconoscimenti, consentire agli organismi distrettuali con personalità giuridica di partecipare pienamente ai bandi Po-Fesr e Psr e prevedere punteggi di vantaggio per le imprese distrettuali, creare linee di finanziamento specifiche”.