La raccolta differenziata e l’altra faccia della medaglia. Da circa due mesi a Barrafranca (EN) è iniziata la differenziata “porta a porta”. Tra mille incertezze e tanti dubbi, si procede spesso a rilento: non sempre e non in tutti i quartieri la raccolta viene effettuata tutti i giorni. Al di là dei numeri e delle percentuali che spesso ci vengono propinate, dalle belle parole che vediamo scritte nei media, ci sono criticità che devono essere portate alla luce.
Tra proclami, ordinanze e rimbalzi di responsabilità, nessuno ha ancora messo in evidenza le problematiche di chi veramente è protagonista di questa vicenda: gli OPERATORI ECOLOGICI. Se da un lato i cittadini barresi si stanno impegnando a portare avanti un progetto definito di “Civiltà”, nonostante le criticità emerse in questi mesi, dall’altro lato ci sono loro gli OPERATORI ECOLOGICI che giornalmente, dalle 6 del mattino alle 12, e alcuni di loro sino alle 18.00, si fanno carico di raccogliere e smaltire i nostri rifiuti. Spesso lavorano in condizioni particolari: caldo, mosche e puzza la fanno da padrone. Poche unità e mezzi inadeguati rendono il lavoro più difficile e complicato. Ad aggravare la situazione, la mancata riscossione della mensilità che tocca a ognuno di loro. Fino ad oggi (domenica 29 luglio 2018) gli operatori ecologici lavorano senza ricevere quello che gli è dovuto. «Da quando c’è questa ditta, la Co.Ge.Si, – ci spiegano alcuni operatori ecologici- non siamo stati mai pagati. E’ difficile vivere senza prendere lo stipendio. Anche noi abbiamo famiglia. Anche noi abbiamo bollette da pagare e come si fa a vivere se da più di due mesi non portiamo soldi a casa. Anche l’amministrazione comunale- continuano gli operatori- è ha conoscenza della situazione. Nonostante tutti i problemi che giornalmente dobbiamo affrontare, continuiamo a svolgere il nostro lavoro».
Come è possibile? Da un lato l’Ente manda ai cittadini barresi la tassa sui rifiuti, che già stanno pagando, dall’altro lato gli operatori ecologici invece non vengono pagati. C’è qualcosa che non torna. Ormai in città si vive un disagio che alimenta la già difficile vita sociale.
Se CIVILTÀ è fare la differenziata, se CIVILTÀ è pagare le tasse per lo smaltimento dei rifiuti, non da meno CIVILTÀ è pagare chi, giornalmente, fa in modo che tutto funzioni.
Non vogliamo alimentare polemiche. Cerchiamo solo di mettere in evidenza un problema serio che stanno vivendo alcuni lavoratori. Speriamo che gli organi competenti si assumano gli oneri che gli competono, mettendo i cittadini in condizioni di vivere veramente in una società “Civile”.
Rita Bevilacqua