ROMA. Trentacoste (M5S): “Musumeci si dia una mossa altrimenti saremo invasi dalla ‘munnizza’”

ROMA. Trentacoste (M5S): “Musumeci si dia una mossa altrimenti saremo invasi dalla ‘munnizza’”

- in Roma

ROMA.  “La chiusura della vasca B1 della discarica di Cozzo Vuturo è il logico risultato della fallimentare gestione dei rifiuti in Sicilia che risente, da un lato, della completa paralisi del governo regionale, dall’altro, della contraddizione di un presidente della Regione Siciliana nella duplice veste di organo esecutivo del Piano dei Rifiuti – di cui avrebbe dovuto farsi carico per tempo – e di Commissario straordinario, chiamato a controllare se stesso”. Lo dice il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste mentre l’Isola combatte continue e reiterate emergenze rifiuti. “Per risolvere un problema divenuto ormai diffuso e cronico, con cicliche stagioni di crisi, – continua Trentacoste – Musumeci preferisce puntare, ancora una volta, sulle discariche. In questo continuo stato emergenziale, ha previsto deroghe ad hoc e ampliamenti, senza alcuna valutazione delle conseguenze”. “Basti pensare che, nella discarica di Cozzo Vuturo (sito già di per se inidoneo e che avrebbe dovuto essere accompagnato al post mortem, con la messa in sicurezza), a fronte dell’aumento esponenziale della superficie della discarica, non è stato previsto un ridimensionamento corretto delle vasche di raccolta del percolato, che si riversa in un territorio agricolo, con produzioni di eccellenza. Nessuna sensibilità ambientale, quasi fossimo ancora negli anni ’60, quando non si pensava alla tutela dell’ambiente e alla salute dei cittadini”. “Lo stesso investimento di 15 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto di TMB, (Trattamento Meccanico Biologico) che rappresenta ormai una tecnologia obsoleta – precisano i due consiglieri comunali ennesi Cinzia Amato e Davide Solfato – come abbiamo già avuto modo di far presente al presidente della Ssr Armando Glorioso, non potrà mai costituire una soluzione al problema, poiché un tale impianto (che separa la frazione secca dalla frazione umida, tritovagliata e conferita in discarica) per essere sostenibile deve inghiottire grandi quantità di rifiuti. Quindi, tanto più virtuosi diventano i comuni della provincia di Enna, tanto più dovrà allargarsi il bacino di utenza per trovare rifiuti indifferenziati, al fine di sostenere un impianto di queste dimensioni”. Questo spiega l’autorizzazione a conferire nella vasca B1 di Cozzo Vuturo a 14 comuni dell’agrigentino, che hanno contribuito ad esaurire la volumetria residua di quella vasca in soli sei mesi, mentre la provincia di Enna avrebbe potuto utilizzarla per circa un anno. Ciò che non si spiega, è cosa abbia impedito, finora, l’apertura dell’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico che, quanto meno, avrebbe ridotto il volume dei rifiuti; o cosa porti a non investire nell’impianto di compostaggio di Dittaino, che consentirebbe di ridurre il 50% del volume e del peso dei rifiuti e, quindi, del costo di trasporto e conferimento a carico dei comuni” – concludono i tre portavoce. “La Regione Siciliana dovrebbe, invece, nel breve termine, impegnarsi alla messa in sicurezza delle 32 discariche abbandonate presenti nel nostro territorio provinciale, che rimangono un problema vivo”, afferma ancora Trentacoste che conclude: “Chi si occupa della gestione dei rifiuti prodotti da una società complessa e, spesso, inconsapevole come la nostra, avrebbe dovuto dimostrare maggiore lungimiranza, non solo nel valutare correttamente la reale capienza della Vasca B1, ma anche e soprattutto nel ricercare le soluzioni adeguate ad una gestione moderna ed efficiente, in grado di trasformare i rifiuti da problema a risorsa”. GAETANO MILINO

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