Sabato 15 giugno 2019 alcuni soci del Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) sono andati in trasferta a Siracusa per visitare le mostre che si stanno svolgendo nella cittadina siciliana. Il Salotto non poteva certo mancare a un appuntamento così importante con l’arte e la cultura a 360°, come la mostra “Archimede a Siracusa”, la mostra “Caravaggio. Per una crocifissione di Sant’Andrea” e la mostra “Ciclopica: la grande scultura internazionale Da Rodin a Giacometti”.
Nella Galleria Civica Montevergini (ex Chiesa di Montevergini) di Siracusa si sta tenendo la mostra “Archimede a Siracusa”, ideata dal Museo Galileo e curata da Giovanni Di Pasquale con la consulenza scientifica di Giuseppe Voza e Cettina Pipitone Voza. L’evento è promosso dal Comune di Siracusa e prodotto da Civita Mostre e da Opera Laboratori Fiorentini, con la collaborazione di UnitàC1 e dell’Istituto Nazionale Dramma Antico di Siracusa. In un ampio ambiente attrezzato con 16 video proiettori per una visione multimediale a 360 gradi, i visitatori sono accolti all’interno di uno spazio suggestivo che fa rivivere la storia di Siracusa del III sec. a. C in parallelo a quella del celebre ARCHIMEDE e sono accompagnati da un audio guida disponibile in 4 differenti lingue. Quella in italiano è affidata all’inconfondibile voce dell’attore e doppiatore Massimo Popolizio. La proiezione immersiva è l’inizio di un articolato percorso di approfondimento, nel quale i visitatori possono interagire con oltre venti modelli funzionanti di macchine che la tradizione attribuisce ad Archimede: dalla vite idraulica alla vite senza fine, dagli specchi ustori ai dispositivi per sollevare ingenti carichi. Una ricostruzione spettacolare e accurata mostra alcuni degli edifici simbolo (dal Castello Eurialo al Teatro Greco e al tempio di Atena) che fecero di Siracusa uno dei più importanti centri del Mediterraneo anche dal punto di vista artistico e culturale.
La mostra “Caravaggio. Per una crocifissione di Sant’Andrea” si sta svolgendo, invece, nei locali del Palazzo della Soprintendenza di Siracusa in Piazza Duomo. Curata da Pierluigi Carofano e Nicola Barbatelli, è un progetto Sicilia Musei con il patrocinio della Regione Siciliana – Assessorato regionale dei Beni Culturali, Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali della provincia di Siracusa e la Città di Siracusa. La mostra vede al centro del progetto espositivo la “Crocifissione di Sant’Andrea” di Michelangelo Merisi da Caravaggio, collezione Spier Londra (già collezione Back Vega). L’opera, la cui proprietà è di un fondo privato, è stata esposta al museo di Cleveland nel 2017 in occasione del restauro dell’altra versione della “Crocifissione di Sant’Andrea” di proprietà del museo americano. Inoltre sono esposte due opere di Mario Minniti, grande amico di Caravaggio, che ospitò nel suo periodo siciliano: “Miracolo della vedova di Naim” e “Maddalena ai piedi della croce”.
Infine la mostra “Ciclopica: la grande scultura internazionale Da Rodin a Giacometti”, a cura di Vincenzo Sanfo e organizzata da Sicilia Musei in collaborazione con Diffusione Italia International Group. Si tratta di una grande panoramica sul concetto di scultura, attraverso quasi due secoli. Infatti, partendo dalla fine dell’800 si arriva sino ai nostri giorni. Nei locali dell’ex convento di San Francesco d’Assisi sono in mostra oltre 100 sculture dei più grandi artisti internazionali provenienti da ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, dal sud est asiatico all’Africa e dall’Europa al Canada e al Sud America. L’elenco dei maestri presenti in mostra è lunghissimo e comprende quasi tutti i grandi da Rodin, qui presente con un bozzetto dei “Borghesi di Calais”, proveniente dai musei francesi, sino a due straordinari capolavori di Alberto Giacometti, passando per Marino Marini, Mimmo Paladino, Arman, Pablo Picasso, Asger Jorn, Luigi Mainolfi, Henry Moore e molti, molti altri. Le opere sono tante, come quella di Franco Garelli, uno dei protagonisti della scultura italiana degli anni sessanta, affiancato a personalità come Arnaldo Pomodoro, Floriano Bodini, Giuseppe Maraniello, Giuliano Vangi, Ivan Theimer, Igor Mitoraj, Piero Gilardi, Stefano Arienti, Rabarama, Pietro Cascella, Umberto Mastroianni, Michelangelo Galliani, solo per citarne alcuni.
Nei momenti di pausa, i partecipanti hanno visitato il Duomo di Siracusa e la chiesa di Santa Lucia alla Badia. Il Duomo sorge sulla parte elevata dell’isola di Ortigia. Si trova sulle antiche fondamenta di un tempio in stile dorico. Dopo la battaglia di Imera, il tiranno siracusano Gelone decise di festeggiare la vittoria sui Cartaginesi, edificando, su quelle spoglie, un tempio in onore alla dea della Sapienza e della Guerra. Era il V secolo a.C. Dell’antico tempio rimangono oggi alcune colonne custodite all’interno e all’esterno del Duomo. Furono i bizantini a trasferire il culto protocristiano dal quartiere antico di Acradina all’isola di Ortigia. Loro trasformarono il tempio pagano in chiesa paleocristiana. I bizantini murarono lo spazio tra le colonne doriche, mentre i muri interni alla cella furono aperti con otto archi per lato. Ne ricavarono così un edificio semplice a tre navate con abside sul fondo. La decorazione della volta con mosaici risale al 1100. Il pavimento policromo e il soffitto ligneo, evidente ancora oggi, risalgono al XV secolo. Risale a un secolo più tardi il campanile. L’imponente facciata e la torre quadrata che costituiva il campanile normanno, rimangono solo nei ricordi di alcune stampe del Seicento. Il terremoto del 1542, prima, e da quello, disastroso, del 1693, provocarono gravissimi danni. Degli elementi architettonici normanni non rimase traccia. Il Vescovo Tommaso Marini fece dunque indire un bando di concorso e l’intera facciata fu ricostruita, dal 1728. A compiere l’intervento fu l’architetto trapanese Andrea Palma, con le sue maestranze. Parteciparono anche gli architetti-scultori Giuseppe Ferrara e Giovan Battista Alminara, e l’architetto-pittore siracusano Pompeo Picherali, testimone e revisore dei lavori. Qui vi sono diverse reliquie, statue e spoglie di Santi e dei nobili che abitarono la città.L’edificio religioso fa parte dei Patrimoni dell’UNESCO nel 2005, insieme alla Necropoli di Pantalica.
Ubicata nel cuore di Ortigia, a pochi passi dal Duomo, la chiesa di Santa Lucia alla Badia rappresenta un unicum architettonico, un mix perfetto di culture e di forme in cui lo stile tardo barocco ben si integra con i ricordi di età spagnola e la suggestiva pavimentazione in ceramica dipinta. Non si conosce la data di fondazione della chiesa e dell’adiacente monastero, ma le fonti testimoniano l’esistenza del complesso monastico già nella metà del XV secolo. La chiesa ha sempre avuto un posto di rilievo nella vita cittadina, sia per la sua ubicazione nel cuore di Ortigia, che per il legame con la santa patrona di Siracusa, i cui simboli iconografici sono scolpiti sulla straordinaria facciata barocca. Al suo interno si nasconde un tesoro artistico costituito da opere di grande valore come il Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio e due crocifissi lignei del XIV secolo. Il pavimento della chiesa è stato interamente restaurato riprendendo l’originaria decorazione settecentesca, composta di formelle quadrangolari di maiolica dipinta. Il luogo a volte è sede di mostre, un appuntamento importante per ogni turista.
Rita Bevilacqua