ENNA. L’Ufficio provinciale del Lavoro di Enna cade a pezzi.  Il senatore Trentacoste (M5S) scrive al Dipartimento regionale Finanze: “Trasferire la sede nell’edificio ex INPDAP”.

ENNA. L’Ufficio provinciale del Lavoro di Enna cade a pezzi.  Il senatore Trentacoste (M5S) scrive al Dipartimento regionale Finanze: “Trasferire la sede nell’edificio ex INPDAP”.

- in Enna

 ENNA. Il deputato all’Ars Nunzio Nuccio Di Paola: “Da 9 mesi attendiamo la ricognizione del patrimonio immobiliare regionale”.  Il senatore Fabrizio Trentacoste continua: “L’Ufficio provinciale del Lavoro di Enna cade a pezzi. La struttura, già da anni, appare in stato di degrado ed è inadeguata sia ad accogliere dignitosamente gli utenti che a consentire ai dipendenti di svolgere il loro compito a favore di una provincia ‘affamata’ di lavoro”. Il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste, dopo averne, nei mesi scorsi, incontrato il Direttore e constatate le condizioni della sede dell’Ufficio provinciale del Lavoro di Enna, ha subito evidenziato le criticità al Dipartimento Finanze della Regione Siciliana, avanzando una proposta fattiva. “La mia proposta – aggiunge Trentacoste – prevede il trasferimento dell’Ufficio del Lavoro e dell’Ispettorato del Lavoro nell’edificio dove, fino a qualche anno fa, aveva sede l’INPDAP. È un immobile, quest’ultimo, di proprietà dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in ottime condizioni, ristrutturato poco prima della fusione tra i INPDAP e INPS e che potrebbe oggi ospitare adeguatamente i due uffici regionali sopra richiamati”. A tal proposito, il parlamentare Cinquestelle ha anche avuto un confronto con il Direttore della sede provinciale dell’INPS di Enna Giuseppe Segreto e con il Direttore regionale Sergio Saltalamacchia, entrambi favorevoli alla vendita dell’immobile alla Regione Siciliana. “Considerato che attualmente la Regione paga dei canoni di locazione che appaiono sproporzionati in rapporto al valore e alle condizioni degli immobili in cui sono ubicati gli uffici provinciali ennesi, – continua Trentacoste – sarebbe utile valutare l’acquisto dell’immobile, oggi di proprietà dell’Istituto di previdenza, che si è già dichiarato favorevole ad applicare un prezzo agevolato, trattandosi di una compravendita immobiliare tra enti pubblici”. Nelle scorse ore, è arrivata la risposta dall’Assessorato regionale. Il Dipartimento Finanze, si legge nella missiva, avrebbe “provveduto a richiedere all’INPS di Enna la disponibilità all’utilizzo dell’immobile sito in Enna, ex sede dell’INPDAP, che tuttavia non può che essere a titolo non oneroso a causa dell’impossibilità dell’amministrazione regionale a procedere all’acquisto di nuovi immobili”. “Ci informano anche – aggiunge il senatore – che lo stesso ‘Dipartimento sta avviando una ricognizione del fabbisogno di immobili ad uso uffici, anche alla luce dei prossimi pensionamenti del personale, nonché della soppressione di alcuni sedi Amministrative, a seguito della nuova riorganizzazione dell’Amministrazione Regionale’”.“Definirei quest’ultima: una risposta burocratica buona per tutte le stagioni” – dice Trentacoste. “Da diversi mesi, infatti, – interviene, così, il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola – chiediamo maggiore chiarezza all’assessore Armao sul patrimonio immobiliare regionale, sia per avere un’idea della spesa per locazioni passive, sia per comprendere l’effettiva disponibilità immobiliare, sia per provare a recuperare in qualche modo i dati del censimento milionario ed evitare che si spendano ulteriori soldi per censire gli immobili”. “Già a gennaio, – continua Di Paola – quando il Governo aveva presentato nella legge di stabilità la proposta di un Centro Direzionale regionale con la scusa del contenimento della spesa per gli affitti, avevamo rilevato che il dipartimento non aveva in realtà alcuna contezza della situazione immobiliare, tant’è che ci avevano risposto che era in corso una ricognizione straordinaria”. “Sono trascorsi 9 mesi – aggiunge Nuccio Nunzio Di Paola – e, a quanto pare, questa ricognizione non è ancora stata completata, ed è diventata una sorta di risposta standard. Tra l’altro, proprio due settimane fa, la giunta Musumeci ha deliberato la dismissione di alcuni immobili”. “Quindi – conclude Di Paola – a che punto è questa ricognizione del patrimonio immobiliare?”. GAETANO MILINO

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