Le bambine giocavano con le bambole, io con la terra.
Linda Edelhoff è una scultrice italotedesca, nata a Iserlhon nel 1975.
Laureata in scultura all’Accademia di Belle Arti è attualmente insegnate di discipline plastiche. Le sculture di Linda sono inusuali dal punto di vista artistico, innovative, rompendo ogni canone’ artistico classico o tradizionale. La Edelhoff parte infatti da una sorta di quotidiano realismo fino a sfociare nell’ immaginario fantasy, le sculture stupiscono per la presenza costante di un rospo.
QUAL È IL SENSO DELLE TUE SCULTURE? Il rospo estrapolato dalla fiaba del principe ranocchio rappresenta la metafora dell’amore, che è poi la chiave di lettura di ogni mia scultura. L’anfibio è il narratore che racconta grandi storie d’amore, poggiato al petto metaforicamente si sostituisce al battito del cuore, descrivendo la condizione umana, vale a dire i sentimenti e le emozioni. Il rospo è una figura simbolica che denuncia il bisogno della comprensione, della condivisione, della speranza. E’ il pensiero continuo dell’uomo che cerca l’amore.
QUINDI NELLE TUE SCULTURE SI RACCHIUDE UN MESSAGGIO D’ AMORE?
L’amore non è soltanto tra uomo e donna, ma è anche condivisione. L’amore è anche forza, perché a volte l’uomo si ritrova in situazioni spiacevoli, come affrontare una malattia o un momento critico della propria vita, da dentro di noi fuoriesce quindi questa forza, questa voglia di riprendersi e di continuare a lottare, il desiderio di non arrendersi, il senso è proprio questo.
TU RAPPRESENTI SOLO FIGURE FEMMILI?
Rappresento sia corpi femminili che maschili. Descrivo l’universo femminile, donne passionali, fragili e forti, che si svestono di abiti velati paragonati simbolicamente a rimorsi di vita, donne che comunque restano dignitosamente fedeli a se stesse. L’uomo che descrivo è un uomo forte e responsabile che sostiene e aiuta la sua famiglia. Ma anche lui ha bisogno di essere sostenuto. Il rospo in questo caso indica una vera e propria richiesta interna dell’uomo.
IN UNA TUA AFFERMAZIONE DICI: “ LE BAMBINE GIOCAVANO CON LE BAMBOLE IO CON LATERRA” COME MAI?
Si è una mia affermazione più che altro è una mia riflessione avvenuta in maniera istantanea. Da bambina avevo tante passioni ma quella principale, di modellare il fango per realizzare dei piccoli pupazzi di terra. Col tempo poi ho capito che questo gioco stava evolvendo in una professione. Ho investito su me stessa, acquistando tornio, forno e tutti gli strumenti necessari per il modellato, quasi 15 anni di sacrifici per mettere su un laboratorio e un atelier dove allestisco quadri e sculture