Di seguito pubblichiamo integralmente la replica del consigliere Di Gloria alla professoressa Silvia Romano.
Sebbene avrei preferito non alimentare ulteriori polemiche, non posso esimermi dal replicare alle esternazioni di Silvia Romano, premettendo sin da subito che questo è, e rimarrà, il mio unico intervento sulla questione.
Mi preme, innanzitutto, manifestare la profonda delusione per l’ennesimo gesto ingiusto ed ingrato.
Non rivangherò il recente passato, né ulteriormente entrerò nel merito delle scelte assunte dalla consigliera nell’ultimo mese.
Devo, però, puntualizzare alcuni aspetti e ciò in virtù del rispetto che nutro nei confronti del gruppo che mi ha supportato e, ancora di più, nei confronti dei 1342 cittadini che in me hanno riposto la loro fiducia.
Afferma l’amica Romano di aver maturato, negli anni, “un’idea politica che potesse emanciparsi da dinamiche particolaristiche, una politica fatta di equilibrio, di dialogo, una politica parlata non gridata, una politica seria insomma, politica e non populismo o demagogia” e che sarebbe quella stessa idea ad averla spinta ad allontanarsi e a prendere le distanze “da un determinato ambiente politico” che altro non è che quello rappresentato dal gruppo INSIEME PER PIETRAPERZIA e da me.
Ebbene, scopro solo adesso, dopo 5 anni di politica attiva svolta costantemente fianco a fianco, che la consigliera Romano ritiene poco serio, populista e demagogico il mio modo di fare politica, quello stesso modo di fare politica, da lei sempre condiviso e supportato per 5 anni.
Scopro inoltre, con perplessità, che il modo di fare politica che per 5 anni abbiamo portato avanti insieme, viene addirittura oggi definito come “BASSA POLITICA”, come “un determinato” modo dal quale prendere le distanze.
Le lotte portate avanti insieme negli ultimi 5 anni per la riapertura delle chianole, per gli abbonamenti, per i dehors, per l’approvazione del regolamento in favore dei minori e tutte le altre numerose battaglie volte al bene comune, al soddisfacimento dei bisogni dei concittadini, oggi vengono denigrate, disconosciute, additate quasi fossero motivo di vergogna, da colei che in prima linea le ha con me condivise fino a qualche giorno fa, e che oggi etichetta come “bassa politica”.
Io non ho nulla di cui vergognarmi, né da giustificare: ripeterei 1000 e 1000 volte ancora tutto il percorso politico che mi ha consentito di guadagnare il rispetto e l’approvazione dei 1342 cittadini che mi hanno supportato e che ancora oggi mi incoraggiano a proseguire nella mia attività politica; una politica certo appassionata, ma sicuramente seria, concreta, la vera “buona politica”.
Se il risultato elettorale fosse stato diverso (14 voti!), l’amica Silvia, coerentemente alla sua idea di politica emancipata dalle dinamiche particolaristiche così poeticamente decantata, avrebbe davvero abbandonato quel gruppo politico che le avrebbe garantito, così come pattuito, le poltrone da lei pretese?
TANINO MILINO