OPERAZIONE VERITA’
Sin dal mese di aprile 2018 il Partito Democratico, circolo di Barrafranca, ed il suo gruppo consiliare, si è posto in netta antitesi rispetto alle politiche, anche amministrative, dell’allora sindaco Accardi e della sua maggioranza a causa di una gestione della “cosa” pubblica” assai opaca ed in contrasto con i principi di legalità, di imparzialità e di buon andamento dell’azione amministrativa, collocandosi coerentemente all’opposizione.
Le motivazioni, risultanti dalla relazione del Ministro dell’Interno e da quella del Prefetto di Enna, confermano in pieno la fondatezza dei dubbi e dei tanti sospetti, unitamente a diverse scellerate scelte amministrative, che ci indussero a fuoriuscire da quella maggioranza.
Finalmente oggi è possibile fare un’operazione “verità” su quanto accaduto rispetto a ciò che taluno ha artatamente veicolato sui social network per mascherare le proprie ed esclusive responsabilità.
In questa sede, non ci riferiamo ovviamente alle responsabilità penali (di competenza esclusiva della magistratura), ma vogliamo più semplicemente evidenziare e denunciare le responsabilità sul piano etico che gravano sugli amministratori comunali, che prescindono da quelle penali.
Chi amministra la cosa pubblica rappresenta, infatti, lo Stato e, in quanto tale, non può scendere a patti e né dimostrarsi “compiacente” o “servile” con i mafiosi, ma ha il dovere di improntare la propria azione al rispetto del principio di legalità, ricordandosi di avere giurato di osservare la Costituzione, le leggi dello Stato e della Regione, e non certo di quelle della criminalità organizzata.
Diversamente, non potrà mai assurgere ad un modello di esempio positivo per la comunità amministrata e per i tanti giovani, che rappresentano il futuro della nostra società.
Dalla relazione prefettizia emerge un quadro assai desolante del Comune di Barrafranca, connotato da evidenti forme di ingerenza della criminalità organizzata e forte condizionamento della cosa pubblica con conseguente compromissione del buon andamento dell’azione amministrativa.
Relativamente alla situazione politico-amministrativa del Comune di Barrafranca degli ultimi cinque anni, il Prefetto di Enna ha ritenuto che sussistono “significativi indici sintomatici di un condizionamento esercitato da soggetti riconducibili alla consorteria mafiosa attiva nel territorio barrese sull’Amministrazione comunale, considerata in tutto il suo complesso, includendovi, cioè, sia gli organi di indirizzo politico e di governo locale, che funzionari pubblici preposti a ruoli chiave nell’assetto organizzativo dell’apparato burocratico-amministrativo dell’Ente locale”, derivanti dalla “vicinanza di diversi soggetti appartenenti all’Amministrazione comunale ad ambienti mafiosi che già di per sé non garantisce una gestione imparziale e trasparente della cosa pubblica”.
Quanto all’amministrazione comunale con al vertice il decaduto sindaco Accardi, che è poi quello che più ci interessa in questa sede, nella relazione ministeriale è detto che “il Prefetto di Enna si sofferma inoltre sulla figura del sindaco evidenziando, in particolare, il rapporto di stretta frequentazione tra tale amministratore comunale e il principale esponente della locale famiglia mafiosa, nonchè l’attenzione con la quale quest’ultimo, insieme ai propri figli, anche durante il periodo in cui era sottoposto agli arresti domiciliari, ha seguito le vicende del Comune di Barrafranca, al solo fine di condizionarne l’indirizzo e le scelte amministrative. A tal proposito assumono valenza emblematica le modalità illecite seguite dall’amministrazione comunale per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”, caratterizzata “da numerose ordinanze sindacali contingibili e urgenti, attestanti un’ingerenza del potere politico su quello amministrativo, procrastinate nel tempo e spesso niente affatto istruite, con le quali sono stati disposti ripetuti affidamenti provvisori, a cui non hanno fatto seguito gare ad evidenza pubblica……” a due società, una delle quali priva dei requisiti tecnici, mentre l’altra è stata successivamente raggiunta da un provvedimento di interdittiva antimafia da parte del Prefetto di Palermo.
E ancora con riferimento ad una gara per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti “l’attuale primo cittadino ha tenuto costanti contatti con il predetto esponente mafioso, tenendolo aggiornato sull’andamento dei menzionati affidamenti e tentando di far assumere dalla ditta aggiudicataria un soggetto controindicato per conto del predetto capo mafioso verso il quale è arrivato perfino a scusarsi per il mancato raggiungimento di quanto prefissato.
Il primo cittadino risulta inoltre indagato per il reato di cui all’art. 416 -ter del codice penale (scambio elettorale politico – mafioso) perché in qualità di sindaco di Barrafranca, in vista della sua nuova candidatura per le elezioni previste nel 2021, accettava la promessa di ottenere voti dal predetto esponente criminale in cambio di favori.
La particolare vicinanza e frequentazione tra i menzionati soggetti è ancor più evidente nei contatti telefonici intercorsi per concordare le modalità di presentazione di una richiesta di attestazione comunale sull’andamento epidemiologico del Covid-19, certificazione che poteva essere utile per ottenere il trasferimento della sede nella quale scontare gli arresti domiciliari se presentata al competente tribunale di sorveglianza”. Il tutto ovviamente è dimostrato, secondo quanto riportato nella relazione del Prefetto di Enna, dalle “registrazioni telefoniche acquisite dagli inquirenti”, che “confermano la documentata ed inquietante “vicinanza” che è stata oggettivamente riscontrata fra alcuni personaggi di spicco della locale consorteria criminale/mafiosa ed il …OMISSIS….. di Barrafranca”.
A tal proposito, il Prefetto di Enna correttamente osserva che “la sussistenza di cordiali ed amichevoli rapporti interpersonali tra un amministratore della res publica, chiamato a svolgere pubbliche funzioni per mandato elettivo, con soggetti al vertice della locale consorteria mafiosa, costituisce, comunque, un concreto e preoccupante rischio di “osmosi” tra esercizio dei pubblici poteri e interferenze esterne costituite da possibili influenze, pressioni o condizionamenti esercitati dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, tali da far deviare l’azione amministrativa dell’Ente dai principi di legalità, trasparenza ed imparzialità cui la stessa dovrebbe costantemente conformarsi”.
Il Prefetto ha, in altre parole, evidenziato comportamenti, azioni ed omissioni dell’ex Sindaco Accardi che, a prescindere da eventuali responsabilità penali di competenza esclusiva della magistratura, sono certamente da biasimare sul piano dell’etica pubblica, cui deve ispirarsi ogni amministratore pubblico, che non tollera sottomissioni, compiacenze e servilismo con ogni forma di criminalità.
Queste sono solo alcune circostanze della corposa relazione del Prefetto di Enna, che comprovano chi effettivamente andava a braccio con i mafiosi, o, meglio, intratteneva contatti telefonici con la locale famiglia mafiosa, che ne condizionava l’azione amministrativa, compromettendone il buon andamento.
Barrafranca, per fortuna, non è solo questo, poiché la stragrande maggioranza dei barresi è formata da cittadini laboriosi, onesti e impegnati nel sociale, che certamente troverà la forza di reagire e di rialzare la testa ed in questo percorso il Partito Democratico ci sarà, come ha sempre fatto, schierandosi a fianco dei cittadini onesti contro ogni forma di oppressione mafiosa.
Ed è per questo che auguriamo buon lavoro alla Commissione Straordinaria nominata dal Presidente della Repubblica nel processo di cambiamento dell’Istituzione locale, nella speranza che ponga un freno ai tanti “Gattopardi” che si annidano ancora tra i vertici della burocrazia comunale.
A tutti i nostri concittadini, cui è diretto questo comunicato, chiediamo di valutare liberamente i fatti al fine di formarsi il proprio convincimento sulla scorta di quanto sopra documentato, consapevoli del fatto che non è mai come sembra e che c’è una bella differenza tra l’apparire e l’essere.
Barrafranca, 24 maggio 2021
Partito Democratico
Circolo di Barrafranca