Nella giornata di ieri l’Assessore Totò Cordaro a Palazzo Orléans, nella sala stampa Beppe Alfano ha presentato il 1515, il numero di emergenza ambientale che sarà operativo h24. “Invitiamo i cittadini a darci una mano per prevenire questi atti criminali e contiamo soprattutto però sui nostri uomini, sugli agenti del Corpo Forestale sugli operai forestali”. Un appello giusto e sensato se tutti i cittadini rispettassero delle regole di giusta e sana vivibilità. – “Una presentazione in cui il numero è sempre esistito per dire la verità – come dice Antonio David di ForestaliNews. L’Assessore giustamente presenta tutto in pompa magna ma i problema reali e giornalieri sono tanti e molteplici. “La manovalanza” per dirla in gergo comune e cioè quelli che ci mettono la faccia sono gli operai forestali che sanno e vivono la quotidianità di un sistema che non esiste. Non esiste dal primo principio e cioè quello cardine che manca di prevenzione, visto i tempi e visto che, i lavoratori sono ancora a casa il 10 Giugno. Queste cose devono raccontarsi alla gente , ai giornalisti che seguono il tutto. Che senso ha mettere in campo 100 Agenti del Corpo Forestali che dagli uffici passano sul campo a vigilare territorialmente. Sono persone già avanti con l’età e prossime alle pensioni in un paio di anni. Non serve coprire “il buco” dei mancati concorsi per tapparli con personale over 55-60. E’ come il cane che si morde la coda, gira e rigira siamo sempre allo stesso punto. Idem per i mezzi paventati in tutte le salse, ancora non ci sono pik-up o mezzi nuovi per il Corpo ma, si usufruisce quelli della Protezione Civile sempre perché tutto và a rotoloni….o magari saranno loro a sostituire il servizio. Diciuamola tutta che il Servizio Forestale alla lunga andrà allo sbaraglio, così l’operaio si metterà il cuore in pace e capirà che, nel giro di 10 anni non esisterà più il comparto forestale. Inutile prendere in giro migliaia di operai con presentazioni,parole,promesse che all’ordine del giorno non sono veritiere. Come si fa a presentare una campagna antincendio se ancora si devono pagare gli stipendi arretrati in qualche provincia o pagati in parte… Diciamo pure che si tampona con gli elicotteri che non mancano, e ci si affida al buon senso del piromane che, certamente non si affiderà alle parole di Tizio e Caio se vuole appiccare ingiustamente il fuoco nel proprio territorio”. –
Uno sfogo dettato dal fattore realtà che si diversifica dalle aspettative o dai proclami di chiunque si faccia avanti. I sindacati dai loro proclami, ad oggi non hanno portare acqua al mulino dei lavoratori ma soltanto scompensi,rabbia e incongruenze in un mondo che, solo chi non vuol capire si destreggia su altri fattori. Il fattore di anticipare la campagna antincendio non ha portato lustri tali da poterla ricordare come un esempio da attuare dieci giorni prima. La campagna prevenzione deve essere messa in moto mesi prima, con un sistema tale che gli addetti ai lavori conoscono ma, se ci si affida alle attese dei fondi e dei progetti, forse è meglio che qualcuno cambi mestiere. ANTONIO DAVID