È quanto concordato tra i vertici Asp 4 di Enna, il Comune di Pietraperzia e i medici pietrini. La decisione durante il tavolo tecnico tenuto in video conferenza. Nell’aula consiliare di Pietraperzia erano presenti il vicesindaco Angelo Vullo, in sostituzione del sindaco Salvuccio Messina impossibilitato a presenziare per motivi personali, oltre agli assessori Lorenza Nicoletti e Michele Corvo. Erano inoltre presenti i medici di famiglia Maria Dora Carà, Lina Cilano, Graziella Simonte e Antonio Viola. Nella stessa aula consiliare la dottoressa dell’Asp 4 di enna Sara Colletto. Collegati in video conferenza il direttore generale Asp 4 di Enna Francesco Iudica e, sempre della stessa Asp, i dottori Emanuele Cassarà, Paola Pesce e Natale La Gratteria. Il sindaco Salvuccio Messina ha seguito lo sviluppo dei lavori attraverso il video collegamento. Intanto a breve, su sollecitazione dei medici presenti, l’Asp 4 di Enna trasmetterà loro gli elenchi dei pazienti non vaccinati perché gli stessi medici facciano opera di convincimento. “Pietraperzia – ha detto Francesco Iudica – ha una percentuale bassa di vaccinati rispetto agli altri Comuni della Provincia e della Regione. Bisogna assolutamente evitare che Pietraperzia venga collocata in zona arancione o, peggio, in zona rossa”. Il dottore Francesco Iudica ha concluso: “Noi siamo disponibili ad aiutarvi in questa sfida anche attraverso l’utilizzo dei medici locali e di nostro personale nella campagna di vaccinazione per frenare la diffusione del contagio che presenta profili assolutamente preoccupanti”. Paola Pesce, attraverso una serie di diapositive, ha presentato i dati che riguardano la problematica Covid 19 e la sua diffusione. “Fino a settembre 2020 – ha detto la dottoressa Paola Pesce – in provincia di Enna c’era un solo positivo”. Lei ha poi fatto cenno ai vari “tipi” di Coronavirus: Cinese, Inglese, Delta e Lambda”. “I contagi a Pietraperzia – ha continuato Paola Pesce – stanno crescendo in maniera esponenziale. Siamo arrivati ad un indice di contagio di 0,24. La soglia critica è di 0,25. Se si continua, così Pietraperzia potrebbe finire in zona arancione o rossa”. La dottoressa Paola Pesce ha continuato: “A fronte di 46 positivi acclarati potrebbero essercene almeno tre volte tanto che non sanno di essere positivi, girano e diffondono il contagio”. Paola Pesce ha concluso: “Bisogna spingere i giovani perché vengono colpiti principalmente proprio loro. I giovani non vaccinati potrebbero ammalarsi e morire”. Anche il dottore Natale La Gratteria ha sottolineato l’importanza della vaccinazione. “È molto preoccupante – ha continuato Natale La Gratteria – che la maggior parte dei giovani che finisce in ospedale non è vaccinato. Se si continua in questo modo, si potrebbe arrivare ad ulteriori restrizione con conseguenti danni anche di ordine economico”. I medici presenti in aula consiliare si sono detti concordi nella necessità di un hub vaccinale in loco e si sono dichiarati pronti e disponibili a collaborare nella campagna di vaccinazione. Il sindaco di Pietraperzia Salvuccio Messina invita tutti a vaccinarsi specialmente i giovani. Il vicesindaco Angelo Vullo ha detto che “in paese sono stati rafforzati i controlli da parte delle forze dell’ordine e che, a seguito di ordinanza sindacale, è stata chiusa la villa comunale e interdetti gli assembramenti e le “riunioni” nello spiazzale antistante la scuola media Guarnaccia, nelle vie circostanti e in altri luoghi di assembramento”. “Come amministrazione comunale – ha concluso Angelo Vullo – siamo sempre disponibili a collaborare e sempre presenti. L’assessore alla Sanità Michele Corvo ha detto: “Noi siamo assolutamente disponibili. Come abbiamo detto in conferenza, abbiamo la sede e la renderemo disponibile per tutti i giorni e per tutto il tempo che sarà necessario data l’assoluta importanza della campagna vaccinale e di tutte le iniziative necessarie ed indispensabili per combattere e debellare questo gravissima piaga sociale”. GAETANO MILINO
PIETRAPERZIA. Rinviata a data da destinarsi l’esibizione della Fanfaradei Carabinieri.
Il rinvio “per motivi organizzativi dell’Arma dei Carabinieri”