Formazione. UgCons, chiesta al governo regionale maggiori garanzie per i
minori in obbligo scolastico
Esprimiamo forte preoccupazione per i risvolti sul territorio siciliano
determinati da un possibile e da accertare abuso di posizione dominante
che, qualora fosse vero, potrebbe arrecare pregiudizio ai consumatori e
nella fattispecie alle famiglie dei minori in obbligo scolastico in
Sicilia.
La materia è complessa ma chiara nella sua precisione normativa perché
l’abuso della posizione dominante da parte di una o più imprese nel
territorio europeo e quindi in Italia è vietata. C’è da valutare se il
settore della formazione professionale in Sicilia ricalchi una
situazione che possa rientrare nella previsione normativa comunitaria e
nazionale.
Per essere più chiari, l’art. 102 del Trattato sul funzionamento
dell’Unione europea (TFUE) chiarisce che lo sfruttamento abusivo di una
posizione dominante è tassativamente vietato. A livello nazionale l’art.
3 della Legge 10 ottobre 1990, n. 287 (Gazz. Uff. 13 ottobre 1990, n.
240) ricalca sostanzialmente quanto previsto dall’art. 102 del TFUE.
La legge italiana considera difatti vietato l’abuso da parte di una o
più imprese di una posizione dominante all’interno del mercato nazionale
o in una sua parte rilevante.
Per chiarirlo, una impresa abusa della propria posizione dominante
quando può sfruttare a proprio vantaggio una potenza economica tale da
essere in grado di impedire od ostacolare il persistere di concorrenza
effettiva sul mercato, in quanto essa si trova nella condizione di poter
significativamente agire in modo del tutto indipendente rispetto ai
propri concorrenti, clienti e consumatori.
La normativa antitrust riserva un’attenzione particolare alle imprese
che detengono una posizione dominante all’interno del mercato poiché
esse possono falsare e distorcere la libera concorrenza qualora vengano
poste in essere condotte di sfruttamento di tale situazione ritenute
abusive.
L’abuso di posizione dominante si concretizza quando l’impresa sfrutta
il proprio potere impedendo ai concorrenti di operare sul mercato con
conseguente danno anche per i consumatori.
L’impresa in posizione dominante ha dunque la responsabilità di non
tenere un comportamento che ostacoli lo svolgimento di una concorrenza
effettiva all’interno del mercato.
Rispetto al quadro normativo di riferimento c’è da chiedersi se e in che
misura possa ritenersi un abuso l’esercizio della posizione dominante da
parte di taluni enti di formazione professionale allorquando, durante il
periodo di orientamento scolastico, riferendoci al segmento
dell’Istruzione e Formazione professionale, sfruttano la potenza
economica per determinare condizioni sul territorio che ostacolano
l’attività esplicata da altri enti di formazione nel reclutamento degli
allievi ai fini della composizione delle classi. Ed ancora, se è abuso
di posizione dominante l’indiscriminata apertura di nuove sedi
didattiche senza una regolamentazione che possa garantire al consumatore
finale – la famiglia e quindi il minore in obbligo scolastico – una
scelta libera e priva da possibili eventuali condizionamenti.
Ed è proprio rispetto alla centralità dell’allievo e del processo
educativo e formativo che chiediamo al governo regionale di farsi carico
di approntare tutte le misure adeguate a garantire la libera concorrenza
sul mercato siciliano ed un’offerta formativa e scolastica la più ampia
possibile evitando che il territorio presenti una inflazione di percorsi
formativi che finiscono con l’aumentare la dispersione scolastica.
A dichiararlo Franco Arena, Presidente regionale Unione Generale
Consumatori UgCons Sicilia.