Un bracciante si è chiuso per ore negli uffici dell’Azienda forestale
Salari arretrati ancora in ritardo, anche di parecchi mesi, per numerosissimi forestali stagionali. Il disagio di non ricevere gli stipendi di ottobre, novembre e dicembre rischia di far passare una Pasqua non proprio serena a un migliaio di famiglie di lavoratori coinvolti dal rinvio ad oltranza delle liquidazioni arretrate. L’esasperazione è quasi al culmine, diventata insostenibile al punto da aver spinto un bracciante cmquantenne, Antonio Spina, a reclamare le mensilità vantate barricandosi all’interno degli uffici dell’Azienda forestale di Enna.
I responsabili dell’Azienda hanno cercato di stabilire un dialogo, un’intesa con il soggetto, per esortarlo e convincerlo a desistere dall’azione di protesta. Solo in tarda serata l’uomo, avendo ricevuto promessa che all’indomani si sarebbero attivati presso il competente assessorato regionale (il pagamento deve passare necessariamente attraverso questo) per risolvere la corresponsione degli arretrati, ha rinunciato al suo proposito. Il lavoratore, contattato per telefono, ha raccontato le sue vicissitudini e le problematiche che affliggono lui e altre centinaia e centinaia di braccianti forestali.
«Siamo disperati – ha detto Antonio Spina – Ci rimandano il pagamento di quanto dovuto, senza pensare che noi dobbiamo mangiare, pagare tasse e bollette, abbiamo figli da mantenere. Per questo, per avere precise garanzie sul pagamento delle retribuzioni, sta- mattina io e altri manifestanti ci siamo dati appuntamento davanti alle sede del Dipartimento forestale per far sentire il nostro malcontento, la drammaticità che stiamo vivendo e metteremo fine alla nostra protesta solo a questione risolta al meglio».
I lavoratori in attesa di ricevere gli stipendi accumulati hanno incassato la solidarietà del Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione (Sifus) attraverso il segretario provinciale, Michele La Porta, il quale ha dichiarato: «E’ intollerabile che, a distanza di mesi non si riesce neanche a garantire la retribuzione ai lavoratori, costringendoli a vivere in situazioni di incertezza e sofferenza. Una situazione insopportabile che, come si può immaginare, precipita ogni giorno di più e francamente riteniamo non possa protrarsi ancora. Noi, come in altre numerose manifestazioni, continueremo a lottare, siamo e saremo sempre accanto per difendere i diritti dei lavoratori».
CARMELO LOIBISO
Fonte “La Sicilia”