PIETRAPERZIA. Come eravamo. L’architetto Armando Laurella rievoca il passato.

PIETRAPERZIA. Come eravamo. L’architetto Armando Laurella rievoca il passato.

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. Come eravamo. L’architetto Armando Laurella rievoca il passato. Il professionista pietrino ripercorre i tempi andati attraverso delle tavole a colori illustrate, da lui mirabilmente realizzate, e con delle considerazioni che riguardano proprio i tempi che furono. “Il pallone fatto con gli stracci”, esordisce Armando Laurella. E continua: “Poteva capitare che ci mettessimo ad inseguire e a contenderci un mucchietto di stracci acconciato alla meglio per assomigliare ad un pallone. Il pallone, qiello vero, era un oggetto piuttosto raro ma a non bastava quel sostituto per scatenare contese furibonde che duravano quanto durava la consistenza del mucchietto di stracci messo a dura prova dalla futia dei calci”. L’architetto pietrino aggiunge: “In quegli anno le strade erano molto poco frequentate da autoveicoli per cui si prestavano a diventare spazi adatti per sfogare l’esuberanza giovanili con i nostri giochi semplici e fantasiosi”. Armando Laurella scrive ancora: “La strada, oggetto della ricostruzione grafica, fu teatro dei giochi dei miei anni verdi, via Garibaldi, dove si trovava la falegnameria di mio zio Vincenzo. Una strada antica, ancora bellissima malgrado i soliti discutibili rimaneggiamenti, con solidi palazzi nobiliari risalenti al Rinascimento siciliano. Un’arteria popolata da botteghe artigianali di antica tradizione: falegnami, sarti, una tipografia”. Armando Laurella aggiunge: “Ormai non ci sono più i sarti, né i ragazzi che giocano a palla per strada”. E conclude: “Certo, i tempi sono cambiati e i ragazzi oggi hanno strumenti meravigliosi per i loro giochi ma, per noi, prendere a calci un mucchietto di stracci poteva essere felicità”. GAETANO MILINO

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