Palermo, 23 giugno 2015 – “Quello che è accaduto nel calcio catanese impone una seria riflessione su una realtà che dovrebbe essere esempio valoriale per i giovani e non solo e invece, purtroppo, manifesta inquietanti zone d’ombra. Confidando nella celere azione della Magistratura che, siamo certi, farà chiarezza, faccio assegnamento nelle forze sane della Città affinché abbiano una funzione di responsabilità nel riportare il calcio catanese all’interno di un percorso virtuoso di crescita sociale”. Così rimarcano Marco Falcone e Nino D’Asero, rispettivamente Capigruppo di Forza Italia e Nuovo Centro Destra all’Ars.
Agli arresti domiciliari sono finiti oltre a Pulvirenti l’amministratore delegato, il direttore sportivo e altre 4 persone: procuratori e agenti di scommesse. Nel mirino almeno cinque partite dell’ultimo campionato. Tra gli indagati Lo Monaco (proprietario del Messina) e anche giocatori (non del club etneo)