PIETRAPERZIA. Pubblico molto attento e interessato alla presentazione delle 4 Virtù.

PIETRAPERZIA. Pubblico molto attento e interessato alla presentazione delle 4 Virtù.

- in Pietraperzia

Sono le 4 Cariatidi opera di Antonello Gagini rubate il 20 marzo 1990 e recuperate dai carabinieri dopo 34 anni. Esse riproducono le 4 Virtù Cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Palcoscenico per la presentazione delle preziose opere, la chiesa Santa Maria Maggiore (Madrice) di Pietraperzia. Le preziose opere sistemate nel transetto su due piedistalli in legno scuro ai lati del tavolo dei relatori. Allo stesso tavolo hanno preso posto Don Giuseppe Paci – direttore Ufficio Diocesano Arte Sacra e Beni Culturali – il sindaco di Pietraperzia Salvuccio Messina, il vescovo della diocesi armerina monsignor Rosario Gisana. Allo stesso tavolo Fabio Ignazio Scavone – Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania – il tenente colonnello Gianluigi Marmora – Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo – e il Sovrintendente di Enna Angelo Di Franco. In chiesa anche Il Comandante la Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina capitano Fabio Armetta, il Luogotenente dei Carabinieri Fabrizio Mutarelli (Comandante della Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa), il luogotenente Cariche Speciali Giuseppe Geraci (Comandante la Stazione Carabinieri di Pietraperzia), e lo Storico dell’Arte barrese Angelo Antonio Faraci. Tra i presenti anche gli assessori comunali Angelica Zarba, Rosalba Ciulla, Salvatore Russo e Carlo Falzone. Tra il pubblico anche il comandante Polizia Locale di Pietraperzia Calogero Russo, presidente e vicepresidente del consiglio comunale Giuseppe Micciché e Mariella Tamburello, i consiglieri comunali Silvia Romano e Manuel Carciofalo e il presidente ANC sezione di Pietraperzia Giuseppe La Mattina. In un freddo pomeriggio di fine aprile, gli animi erano riscaldati dalla emozione provata nel rivedere di presenza e da vicino le quattro preziose opere di Antonello Gagini ritornate nella loro sede naturale, la chiesa Madrice di Pietraperzia. In chiesa anche un operatore di TGR Sicilia per le interviste e le riprese dell’evento. Il servizio mandato in onda su TGR Sicilia, edizionde delle 19,30 di venerdì 19 aprile 2024. La diretta a cura di Radioluce Barrafranca e di Telepietraperzia. A fare gli onori di casa, Don Osvaldo Wiliam Brugnone, parroco della chiesa Santa Maria Maggiore (Madrice) di Pie traperzia. I lavori sono stati introdotti proprio da don Osvaldo Brugnone. “Un grande evento storico – ha esordito – per l’intera collettività pietrina, un evento che rimarrà impresso nei nostri cuori il ritrovamento delle Cariatidi”. Ha poi citato un discorso di Papa Francesco in cui si fa riferimento alla Bellezza. “La bellezza – ha continuato don Osvaldo Brugnone – ci fa sentire che la vita è orientata alla pienezza. Nella vera bellezza si comincia a provare la nostalgia di Dio. Oggi la nostra comunità pietrina celebra la Bellezza Perduta e oggi Ritrovata”. Don Osvaldo Brugnone ha poi descritto il monumento sepolcrale e spiegato le 4 Virtù cardinali. Subito dopo, l’intervento del vescovo. Il presule ha detto, tra l’altro, che “le 4 Virtù contribuiscono a rendere l’uomo più buono e avviano un percorso che evidenzia quanto di buono c’è nell’uomo che è buono di sé”. Al termine dell’intervento del vescovo, si è proceduto con la scopertura delle quattro opere. Ad occuparsi di ciò sono stati Monsignor Rosario Gisana ed Angelo Antonio Faraci. Il sindaco Salvuccio Messina, subito dopo il vescovo, tra l’altro, ha proposto di conferire la cittadinanza onoraria di Pietraperzia ad Angelo Antonio Faraci. Il sovrintendente Angelo Di Franco ha detto che si procederà con la ricollocazione delle 4 Virtù nel loro posto originario. Il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Catania Fabio Scavone ha evidenziato l’aumentata sensibilità verso il tema Beni Culturali. Ha poi aggiunto: “Recentemente è stato potenziato il Nucleo Salvaguardia e Recupero Beni Culturali per la valorizzazione ed il recupero proprio dei Beni Culturali”. “Ora – ha detto ancora il Procuratore Fabio Scavone – con i nuovi strumenti si riescono a conseguire nuovi risultati”. Lui ha poi manifestato la sua soddisfazione nel partecipare “a questo evento, frutto del lavoro di sinergia tra lo studioso, gli inquirenti e la Procura della Repubblica”. Ed ha concluso: “Chi entra in questa chiesa resta affascinato”. Gianluigi Marmora ha manifestato la sua gioia per l’attaccamento ai Beni Culturali. Lui ha poi ringraziato la Procura della Repubblica di Catania “ed i miei uomini che lavorano con competenza e professionalità”. Ha poi ringraziato Angelo Antonio Faraci parte attiva perché la vicenda si concludesse nel migliore dei modi. E ha continuato: “Grazie alla collaborazione della cittadinanza il nostro lavoro di indagine e di monitoraggio viene facilitato considerato che tali attività non sono sempre facili”. “Nella Regione Sicilia – ha detto ancora Gianluigi Marmora – i Beni Culturali la fanno da padrona. Lo svelamento delle cariatidi suscita forti impressioni”. Lui ha poi detto che le indagini proseguono ed ha evidenziato che il primo Nucleo per la Tutela Beni Culturali è stato istituito a Palermo. Don Giuseppe Paci ha fatto rilevare che, grazie alla collaborazione con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, siano state recuperate molte opere “Tra quelle recuperate – ha detto ancora Don Giuseppe Paci – il Crocifisso trafugato tempo fa dalla chiesa San Giuseppe di Piazza Armerina. Il Crocifisso stava per essere venduto a Venezia”. E ha continuato: “Un collezionismo spregiudicato è facile esca per la manovalanza ed alimenta questo mercato e questo non porta all’arricchimento”. Don Giuseppe Paci ha poi detto che “si sta registrando una inversione di tendenza nei confronti dei Beni Culturali anche grazie al recupero di molte opere”. Lui ha poi comunicato che la Cei concede contributi per la messa in sicurezza dei luoghi di culto e dei luoghi che custodiscono opere d’arte e per l’installazione in essi di impianti di videosorveglianza” Ha poi aggiunto che è necessario procedere con la catalogazione delle opere e l’inventario che va periodicamente aggiornato. E ga concluso: “La Conoscenza è la base per la tutela. La conoscenza del patrimonio facilita il ritrovamento del maltolto”. Angelo Antonio Faraci: “E’ un dovere civico di ognuno di noi contribuire alla salvaguardia e alla conservazione delle opere d’arte. Io non mi rassegno all’idea di opere perdute”. Angelo Faraci ha continuato: “Valorizziamo la nostra Cultura e il nostro Territorio”. Lui, a conclusione del suo intervento, ha poi spiegato le quattro Cariatidi e le loro caratteristiche. GAETANO MILINO

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