A cura di Redazione Radio Luce 29 agosto 2024 – 34 minuti letti.
La Redazione di Radio Luce riceve e pubblica l’informativa elaborata dall’ing. Salvatore Papalia. I dati e le opinioni espresse nell’articolo sono unicamente dell’autore.
INFORMAZIONE DI CANTIERE
Sommario
Rapida guida alla lettura
Richiamo all’articolo pubblicato su Radio Luce il 05/07/2024
Richiesta di accesso civico generalizzato per la pubblicazione dello schema del protocollo d’intesa
Estratto della Circolare N. 2/2017. Attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato
Considerazioni sull’operato dei dirigenti
Richiami del programma elettorale del Sindaco e dello Statuto comunale
Conclusioni e auspici
Rapida guida alla lettura
Per rendere comprensibile ed esaustiva la trattazione degli argomenti contenuti nella presente informativa, è stato necessario richiamare diversi testi normativi. Per cui – per non appesantire la lettura e renderla il più possibile scorrevole – si è ritenuto riportare solamente gli articoli di legge strettamente necessari alla comprensione dell’informativa e utili ad un eventuale approfondimento.
Richiamo all’articolo pubblicato su Radio Luce il 05/07/2024.
La presente informazione segue il mio articolo pubblicato su Radio Luce il 05/07/2024 dal titolo «Commento dialogico sulla pubblicazione, su facebook, del Verbale di Deliberazione N. 84 del 28/06/2024 da parte del Sindaco». Per chi volesse rileggerlo o leggerlo per la prima volta, questo è il link: https://www.radioluce.it/2024/07/05/commento-dialogico-sulla-pubblicazione-su-facebook-del-verbale-di-deliberazione-n-84-del-28-06-2024-da-parte-del-sindaco/.
Si ricorda che il titolo della deliberazione era «Approvazione protocollo d’intesa per lo svolgimento di attività di ricerca con l’Università degli studi di Enna “Kore”. Autorizzazione al Sindaco alla sottoscrizione del protocollo d’intesa per la costituzione di una rete di collaborazione».
Nell’articolo del 5 luglio, sopra citato, facevo notare che lo schema del protocollo d’intesa tra il nostro Comune e l’Università degli studi di Enna (che doveva essere allegato al verbale di deliberazione) non era stato pubblicato né sul sito istituzionale del Comune, né nell’articolo pubblicato su facebook dal Sindaco. E quindi sollecitavo l’opportunità di pubblicarlo, giacché riguarda “metodologie di ricerca nel settore degli studi urbani e dell’architettura e di un intervento di rigenerazione urbana di un’area limitrofa al parco urbano di Barrafranca.”
Si tratta, dunque, di un protocollo d’intesa d’interesse collettivo e, a tal proposito, riportavo il punto 18 della “Carta dello Spazio Pubblico”: «E’ bene che le decisioni relative alla creazione, alla gestione e alla regolazione della fruizione dello spazio pubblico, siano sottoposti a processi partecipativi comprensibili e trasparenti con l’insieme degli attori interessati. Tali processi, siano istituzionalizzati, regolati o spontanei, sono da configurarsi come diritto degli abitanti della città e non come unilaterale iniziativa dell’amministrazione».
In un primo momento, ho immaginato che la mancata pubblicazione del protocollo fosse dovuta ad una mera dimenticanza o qualche disguido tecnico/amministrativo. Quindi ho pensato che magari dopo il mio articolo sarebbe avvenuta la pubblicazione. Ho atteso per circa tre settimane, ma niente, nessuna pubblicazione.
Richiesta di accesso civico generalizzato perla pubblicazione sul sito istituzionale del Comune dello schema del protocollo d’intesa.
Così – seguendo l’istinto del mio mestiere, la logica del c.d. “need to know” (letteralmente “bisogno di sapere”), la logica del c.d. “right to know” (letteralmente “diritto di sapere”), i principi della “Carta europea dei diritti umani nella città” – ho chiesto la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune dello schema del protocollo d’intesa avvalendomi del «diritto dell’accesso civico generalizzato» (cd. FOIA) secondo il quale chiunque, prescindendo da motivazione e interesse qualificato del richiedente, ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria.
Brevi richiami normativi.
Il FOIA (“Freedom Of Information Act”, letteralmente, “Legge sulla libertà d’informazione”) è parte integrante del processo di riforma della Pubblica Amministrazione (PA) e mira ad accrescere la fruibilità delle informazioni, a valorizzare il dialogo con i cittadini e a promuovere maggiori livelli di trasparenza.
Di seguito si riporta il testo del comma 2 dell’articolo 5 del “Decreto Trasparenza” (d.lgs. n. 33/2013) che disciplina, appunto, l’accesso civico generalizzato, del quale mi sono avvalso per inoltrare l’istanza ed alcuni articoli della Carta summenzionata, attinenti l’argomento.
DECRETO TRASPARENZA” (D.LGS. N. 33/2013)
Art. 5. Accesso civico a dati e documenti – comma 2.«Allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall’articolo 5-bis».
CARTA EUROPEA DEI DIRITTI UMANI NELLA CITTÀ
Articolo VIII. Diritto alla partecipazione politica.
4. Le città, in applicazione del principio di trasparenza e in conformità con le disposizioni legislative dei singoli Stati, organizzano il proprio sistema amministrativo e di governo in modo tale da rendere i “governanti eletti” effettivamente responsabili verso i cittadini e i “funzionari amministrativi” responsabili verso gli organi di governo locale (e quindi, di conseguenza, anche verso i cittadini).
Articolo XI – Diritto all’informazione
1. I cittadini hanno il diritto di essere informati su tutto ciò che riguarda la vita sociale, economica, culturale e amministrativa locale…
2. Le autorità locali garantiscono ai cittadini una circolazione dell’informazione che sia accessibile, efficace e trasparente…
Articolo XIX. Diritto ad uno sviluppo urbano armonioso e sostenibile
1. I cittadini hanno il diritto ad uno sviluppo urbanistico pianificato per assicurare un rapporto armonioso tra le aree residenziali, servizi pubblici, servizi di urbanizzazione, spazi verdi e strutture destinate alla collettività.
2. Le autorità comunali realizzano, con la partecipazione dei cittadini, una pianificazione ed una gestione urbana che possa ottenere l’equilibrio tra l’urbanistica e l’ambiente.
Articolo XXIV – Principio di trasparenza
1. Le città firmatarie garantiscono la trasparenza dell’attività amministrativa. I cittadini devono essere posti in condizione di conoscere i loro diritti e i loro obblighi politici e amministrativi attraverso la pubblicizzazione dei regolamenti municipali che devono essere comprensibili e aggiornati periodicamente.
* * *
[Per la cronaca, la richiesta di accesso – trasmessa mezzo posta elettronica certificata ed acquisita al protocollo generale del Comune in data 25/07/2024 al N. 13365/2024 – è stata presentata, così come previsto al comma 3 dell’art. 5 del decreto trasparenza, all’ufficio che detiene i dati e, quindi, alla dirigente del III Settore (Dott.ssa Anna Schirò) che ha redatto la proposta della Deliberazione della G.C. e al dirigente del II settore (Sig. Riccardo Carli) responsabile della pubblicazione della deliberazione sull’Albo Pretorio del Comune e, per conoscenza, alla Segretaria generale che riveste, anche, il ruolo di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT)].Il comma 6 dell’art. 5 del decreto trasparenza dispone che «il procedimento di accesso civico deve concludersi con provvedimento espresso e motivato nel termine di trenta giorni dalla presentazione dell’istanza con la comunicazione al richiedente…».
Ebbene, ho atteso invano questo termine di 30 giorni ma, niente, anche stavolta i capi settore, interessati e coinvolti, e anche il RPCT, hanno ignorato la mia istanza: non hanno effettuato nessuna pubblicazione sul sito istituzionale del Comune e non hanno emesso e comunicato al sottoscritto (richiedente) alcun provvedimento espresso e motivato, così come disposto dal comma 6 sopra citato, ASSUMENDO ATTEGGIAMENTI OSTRUZIONISTICI.
Ma ciò non mi meraviglia più di tanto perché nel corso degli anni sono state numerose le richieste di accesso civico che ho inoltrato al Comune di Barrafranca senza mai ricevere nessun feedback, nessun riscontro. QUESTI ATTEGGIAMENTI OSTRUZIONISTICI DA PARTE DEI CAPI SETTORI SONO DIVENTATI, ORAMAI, “PRASSI ORDINARIA E CONSOLIDATA” CHE BLOCCA IL DIALOGO TRA L’AMMINISTRAZIONE E I CITTADINI. I capi settore (che sono stati, di volta in volta interessati e coinvolti) hanno sempre ignorato le mie richieste d’accesso civico e gli ordini impartiti, loro, dal RPCT pro tempore (in violazione dei commi 3 e 4 dell’art. 11 del Codice di comportamento dei dipendenti comunali), rimanendo sempre, rigidamente e placidamente, [SORDI] e [MUTI].
Un comportamento simile testimonia che la classe dirigente del nostro Comune non ha la capacità, la competenza, e forse anche la volontà, di recepire ed applicare le leggi sulla trasparenza e sulla partecipazione attiva dei cittadini. Per loro queste leggi sono dei tabù e di conseguenza – involontariamente o volutamente – hanno messo una sorta di “cappa di censura” sull’attività amministrativa/gestionale del nostro Comune, IGNORANDO E CALPESTANDO IL DIRITTO DI NOI CITTADINI DI ACCEDERE AGLI ATTI E AI DOCUMENTI DETENUTI DALL’ENTE E DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE NEI PROCESSI DECISIONALI DELLE POLITICHE URBANE DEL NOSTRO TERRITORIO, COSÌ COME PREVISTO DALLA LEGGE.
A questo punto, chi non è pratico della materia, potrebbe anche pensare che i dirigenti abbiano la facoltà di pubblicare o no i dati, i documenti e le informazioni richiesti dai cittadini. ASSOLUTAMENTE NO! LA LEGGE LI OBBLIGA ALLA PUBBLICAZIONE DEI DATI RICHIESTI.
Perciò – per chiarezza e completezza d’informazione – sono, inevitabilmente, costretto a riportare, di seguito, alcuni punti della Circolare N. 2/2017del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
Estratto della Circolare N. 2 del 30 maggio 2017 del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. Attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato.
Punto 5. Il rispetto dei tempi di decisione.
In base all’art. 5, c. 6, d.lgs. n. 33/2013, il procedimento di accesso generalizzato si deve concludere con l’adozione di un provvedimento espresso e motivato, da comunicare al richiedente nel termine di trenta giorni dalla presentazione della domanda…
Punto 5.2. Le conseguenze dell’inosservanza del termine.
Nel caso in cui l’amministrazione non risponda entro il termine previsto dalla legge, si ricorda che la normativa prevede due conseguenze.
Sulversanteesterno,l’art.5,c.7,d.lgs.n.33/2013consentediattivarelaproceduradiriesameediproporrericorsoalgiudiceamministrativo.Latrattazionedellarichiesta,inoltrataconqualunquemodalità,spettaalresponsabiledellaprevenzionedellacorruzioneedellatrasparenza,chedecideconprovvedimentomotivatoentroilterminediventi(20)giorni, che decorrono dalla presentazione della domanda di riesame.
[Per la cronaca, informo i lettori che già nel 2019 ho avuto modo di avvalermi di questo comma 7 per altre richieste di accesso civico, ma gli esiti sono sempre stati negativi: il RCPT pro tempore ordinava ai capi settori interessati di provvedere immediatamente alla pubblicazione dei documenti richiesti e loro, i capi settori, se ne fregavano altamente non adempiendo gli ordini di pubblicazione impartiti dai RPCT].Sulversanteinterno,ilgiàrichiamatoart.46deld.lgs.n.33/2013assegnaall’inosservanzadeltermine unatriplicevalenza,qualificandolocome:
- elemento divalutazionedella responsabilità dirigenziale;
- eventuale causa di responsabilità perdanno all’immagine dell’amministrazione;
- elemento di valutazione ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili…
8. Il dialogo con i richiedenti
Il d.lgs.n. 33/2013, comemodificato dal d.lgs. n. 97/2016, pone a caricodellepubblicheamministrazionil’obbligodierogareunservizioconoscitivo,checonsistenelcondividereconlacollettività il proprio patrimonio di informazionisecondole modalità indicatedallalegge.
Perrealizzarequestoobiettivoe,piùingenerale,lefinalitàdipartecipazioneeaccountability (responsabilità) propriedelc.d.modelloFOIA,èauspicabilecheleamministrazionisiadoperinopersoddisfarel’interesseconoscitivosucuisifondanoledomandedi accesso,evitando atteggiamenti ostruzionistici. Neltrattareunarichiesta,ènecessariochel’amministrazioneinstauriun“dialogocooperativo”conilrichiedente.
Inoltre, occorre anche aggiungere che, a fronte dell’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa, non risulta che siano stati adottati provvedimenti appropriati per stabilire se tali inadempienze costituiscono elemento di valutazione negativa della responsabilità dei dirigenti in applicazione dell’art. 46 del decreto trasparenza, che qui si riporta: «Art. 46. Responsabilità derivante dalla violazione delle disposizioni in materia di obblighi di pubblicazione e di accesso civico». L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione negativa della responsabilità dirigenzialea cui applicare la sanzione di cui all’articolo 47, comma 1-bis, ed eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione, valutata ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.
Considerazioni sul comportamento dei dirigenti.
Questo modo di operare dei dirigenti è in netto contrasto, almeno, con tre principi: (i) con i principi che hanno ispirato la legge sulla trasparenza che – nell’ottica di contrasto alla corruzione e all’illegalità nel settore pubblico – ha posto la trasparenza come vero e proprio strumento di chiarezza e, dunque, di controllo sulla legittimità dell’operato pubblico, ed ha avuto il grande merito di sancire la fine del principio di segretezza dei documenti amministrativi ma, a quanto pare, NEL NOSTRO COMUNE QUESTA SEGRETEZZA COSTITUISCE ANCORA LA REGOLA; (ii) con i principi di cittadinanza attiva, calpestando, di fatto, l’articolo 118 ultimo comma della nostra Costituzione che riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale e, sulla base del principio di sussidiarietà, prevede per le istituzioni l’obbligo di favorire i cittadini attivi; (iii) con i principi di urbanistica partecipata che assegnano un rilevante valore alle proposte che emergono dal basso, espresse da cittadini in forma libera o associata e da portatori di interessi locali.
Inoltre è in netto contrasto con il “Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Barrafranca” che definisce i doveri di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i dipendenti del Comune sono tenuti ad osservare ai sensi del D.P.R. 13 giugno 2023, n. 81,Regolamento concernente modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante :“Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’art. 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.
Di seguito si riportano alcuni articolidel Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Barrafranca.
1. Il dipendente conforma la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge e dei regolamenti dell’Ente, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare.
2. Il dipendente, nell’esercizio dei propri compiti, tutela l’immagine e il decoro dell’Ente; orienta il proprio operato al raggiungimento degli obiettivi assegnati.
3. Il dipendente rispetta, altresì, i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi.
Art. 11 Prevenzione della corruzione
3. Tutti i dipendenti hanno il dovere di prestare la necessaria collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) e di fornire la documentazione e le informazioni richieste nel rispetto dei termini indicati dallo stesso.
4. I Dirigenti sono responsabili dell’attuazione delle misure di prevenzione contenute nel PTPCT di competenza delle strutture organizzative di cui hanno la direzione e hanno il dovere di verificarne il rispetto da parte dei dipendenti assegnati. Essi hanno il dovere di collaborare con il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza ad ogni fase del processo di elaborazione del PTPCT (Piano Triennale per la Prevenzione e la Trasparenza), concorrendo alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione, nonché alle fasi di monitoraggio del PTPCT.
Art. 13 Trasparenza e tracciabilità
1. I Dirigenti ed i dipendenti assicuranol’adempimento degli obblighi di trasparenza che competono all’amministrazione comunale, nel rispetto delle modalità e delle tempistiche di pubblicazione e aggiornamento dei documenti, delle informazioni e dei dati, stabilite nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione della Trasparenza (PTPCT), …
2. Fatto salvo quanto previsto al comma precedente, ogni dipendente deve prestare la massima collaborazione nell’elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale.
3. I Dirigenti vigilano sul rispetto della normativa in materia di trasparenza da parte dei dipendenti assegnati e svolgono attività informativa nei confronti del RPCT, fornendo i dati e le informazioni necessarie anche per il monitoraggio degli adempimenti.
4. I Dirigenti assicurano altresì la regolare attuazione dei procedimenti inerenti le richieste di accesso a documenti, dati o informazioni dell’amministrazione comunale, nel rispetto della normativa vigente e delle prescrizioni interne dell’ente.
Art. 17 Rapporti con il pubblico
2. Il dipendente opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità, professionalità e trasparenza.Nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica opera nella maniera più completa e accurata possibile;…
Art. 18 Disposizioni particolari per i dirigenti
1. E’ specifico dovere del Dirigente:
a) assumere atteggiamenti leali etrasparenti e adottare un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con gli organi di indirizzo politico-amministrativo, il Segretario Generale, i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa;
Art. 20 Vigilanza, monitoraggio e attività formative
1. All’attività di vigilanza sull’applicazione del presente Codice provvedono, ai sensi dell’art. 54, comma 6 del d.lgs. n. 165/2001, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e l’Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD).
2. Ai fini dell’attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo, l’amministrazione comunale si avvale dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD) che opera in raccordo con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza…
[Per la cronaca, nel febbraio 2024 ho partecipato all’avviso pubblico per l’aggiornamento del PIAO (Piano Integrato di Attività ed Organizzazione) per il triennio 2024/2026: una delle mie proposte e segnalazioni è stata quella di inserire, nel Piano, l’Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD) con indicazione dei componenti e del Responsabile. E facevo anche osservare che, nel PIAO, l’UPD non è menzionato e sul sito internet dell’Ente non risulta nessuna pubblicazione in merito. Infatti, se si consulta il sito internet del Comune, non c’è traccia di quest’ufficio. Quindi è lecito chiedersi: mal’Ufficio Procedimenti Disciplinari, esiste nel Comune di Barrafranca? Se qualcuno lo sa, batta un colpo].Infine questo “modus operandi”, questo comportamento assunto dai dirigenti [titolari di incarichi di Elevata Qualificazione] – che si può definire, certamente, “OMISSIVO” – è in perfetta controtendenza con la costante evoluzione della società, con l’evoluzione della normativa del governo del territorio e con il dibattito pubblico generale tuttora in corso che vede «LA PARTECIPAZIONE E LA COLLABORAZIONE DEI CITTADINI CON LE ISTITUZIONI (SPECIALMENTE QUELLE PIÙ VICINE TERRITORIALMENTE AI CITTADINI, CIOÈ I COMUNI) UN PERCORSO INEVITABILE NELLA MATERIA DI GOVERNO DEL TERRITORIO, NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA E UNA RISORSA STRATEGICA ED EFFICACE DIINDUBBIAIMPORTANZAPERLOSVILUPPOECONOMICOESOCIALEDELL’INTEROPAESE».
E’ oramai convinzione generale assodata che «fare i cittadini sia il modo migliore di esserlo»,cioè che l’azione dei cittadini consapevoli dei propri poteri e delle proprie responsabilità sia un modo per far crescere la nostra democrazia, tutelare i diritti e promuovere la cura quotidiana dei beni comuni.
L’ostinazione a non pubblicare questo “benedetto” protocollo d’intesa (e quindi a non informare i cittadini sui suoi contenuti e sull’area d’intervento), potrebbe “erroneamente” insospettire e indurre i cittadini a pensare che forse il protocollo non esista o “chissà che cosa”. Ho scritto “erroneamente” perché, personalmente, sono convinto che la mancata pubblicazione del documento sia – semplicemente – un fatto d’ignoranza, un ennesimo “sfoggio di arroganza” della classe dirigente che si è convinta, con testardaggine, che noi cittadini non abbiamo il diritto di essere informati e di partecipare ai processi decisionali delle politiche urbane della nostra comunità.
Ma se i dirigenti (quattro su cinque non sono di Barrafranca) pensano di trattare i cittadini di Barrafranca (compresi, anche, gli organi di indirizzo politico-amministrativo e il segretario generale) da “minus habens” (cfr.vocabolario Treccani: espressione eufemistica per indicare persona ritenuta di scarsa intelligenza, considerata perciò meno dotata dalla natura. In senso più oggettivo, si usa anche talora con riferimento a chi abbia, di fatto, meno diritti di quelli riconosciuti alla generalità dei cittadini), si sbagliano profondamente: (i) perché glielo vieta l’art. 18 comma 1 lettera a) del Codice di comportamento dei dipendenti, sopra riportato; (ii) perché noi “amministrati” abbiamo gli stessi diritti degli amministratori e rappresentiamo un’opinione pubblica di dimensioni influenti, una massa critica in grado di determinare le decisioni politiche (Purtroppo non molti lo sanno).
E questo è un gravissimo sbaglio perché “I CITTADINI ATTIVI”possono dare un fattivo e prezioso contributo, sia all’Amministrazione, sia ai dirigenti, nei processi decisionali che riguardano il governo del territorio, la pianificazione territoriale e urbanistica e lo sviluppo del territorio nel suo complesso. La cittadinanza attiva può diventare una forza trainante per un’evoluzione positiva e propositiva della comunità locale.
[Personalmente ho tentato diverse volte di dare il mio contributo su questi tematiche ma le mie iniziative sono state sempre stoppate e non hanno mai avuto risposte (vi cito solo due esempi recenti: (i) lettera del 2 luglio 2023 inviata al Sindaco e a tutti gli Assessori, avente per oggetto: “LETTERA AL SINDACO E AGLI ASSESSORI. Dialogo di un cittadino con la PA sul tema della trasparenza”; (ii) lettera dell’ 11 dicembre del 2023 inviata al RPCT (Segretaria generale) e per conoscenza al Sindaco e agli Assessori, al Presidente del Consiglio comunale e ai Consiglieri, ai capi settori, e ai componenti del Nucleo di Valutazione, avente per oggetto: “PIAO PROVVISORIO 2023 – 2025 del Comune di Barrafranca – SUGGERIMENTI/OSSERVAZIONI/PROPOSTE”].Queste lettere, così come tutte le altre, non hanno ricevuto mai nessun riscontro, nemmeno un semplice grazie in segno di buona educazione e cortesia (nel rispetto dell’art. 17 del Codice di comportamento dei dipendenti, sopra riportato). E chissà, forse un giorno deciderò di pubblicarle, assieme ad altre lettere perché ritengo siano di esclusivo interesse collettivo e che quindi vadano divulgate.
Comunque, di fatto, tutti i cittadini di Barrafranca (abbastanza arrendevoli) continueranno pacificamente ad ignorare i contenuti di un documento di interesse collettivo (che a quanto pare “non è dato a sapere”),restando con i piedi incollati (per volontà della classe dirigente), nei primi due gradini della c.d. «Scala di partecipazione dei cittadini” di Sherry Arnstein».
Questi gradini,“Manipolazione”(primo gradino), “Terapia”(secondo gradino) rappresentano, secondo S. Arnstein, i due livelli di «NON-PARTECIPAZIONE» espressamente concepiti per sostituire la «PARTECIPAZIONE» quella vera e autentica. Perché, come dice la S. Arnstein, «il reale obiettivo non è certo quello di consentire alle persone di partecipare veramente all’elaborazione di piani e programmi, alle decisioni sulle politiche urbane, ma quello di lasciare che chi detiene il poterepossa «educarli» e «orientarne il consenso».
Richiami del programma elettorale del Sindaco e dello Statuto comunale.
Di seguito sono riportati il testo del primo punto programmatico del Sindaco, il testo del terzo e sesto punto del “decalogo” che la giovane Corinne ha letto e consegnato al Sindaco durante la festa di ringraziamento della sua elezione (“i cui punti sono stati, estrapolati dal programma politico del Sindaco”, così ha detto la giovane Corinne)ed alcuni articoli dello Statuto Comunale.
Primo punto del programma elettorale del Sindaco: «Trasparenza e legalità nell’attività amministrativa improntata a criteri di efficienza, efficacia ed economicità.Sono questi i principi cardini che dovranno sorreggere e caratterizzare l’azione amministrativa, poiché é mia ferma convinzione chegli amministratori dovranno essere i primi a dare l’esempio del massimo rispetto della legge, applicandola,…
Terzo punto del decalogo: «il Sindaco deve osservare il principio di trasparenza dell’azione amministrativa rendendo accessibili dati e informazioni a tutte e tutti i cittadini, soprattutto i bilanci».
Sesto punto del decalogo:«il Cittadino – ricopre un ruolo centrale nella vita politica della città. La collettività partecipa attivamentenella determinazione d’indirizzi e importanti decisioni dell’amministrazione».
Statuto comunale
Art. 2 Principi generali
1. Il comune di Barrafranca rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove lo sviluppo, il progresso civile, sociale ed economico; garantisce la partecipazione dei cittadini, singoli ed associati alle scelte politiche ed amministrative.
Art. 82. Informazione e diritto di accesso ai documenti amministrativi del comune
1. L’attività amministrativa del Comune è ispirata al principio dell’imparzialità e della trasparenza. Al fine della realizzazione di tale principio è assicurata la libera circolazione delle informazionied è riconosciuto a tutti i cittadini, il diritto di accesso ai documenti amministrativi del Comune, delle proprie aziende e istituzioni, dei concessionari di pubblici servizi comunali.
2. E’ compito dell’amministrazione comunale rendere effettivo e concreto tale diritto.
Art. 90. Divulgazione dei dati e delle informazioni
1. Il Comune provvede alla divulgazione dei dati o delle conoscenze riguardanti profili di carattere territoriale, economico, sociale e giuridico-amministrativo della comunità locale o dei singoli suoi aspetti, con particolare riferimento ai dati ed alle conoscenze utilizzati a fondamento di scelte di programmazione o pianificazione, generale o di settore, o comunque per interventi di dimensione o di rilievo comunale.
Conclusioni e auspici
E’ chiaro che questo modo di agire dei dirigenti comunali si contrappone al principio di “buon andamento e imparzialità dell’amministrazione” (garantito dall’art. 97 della Costituzione) e alimenta fenomeni di «maladministration» (cattiva amministrazione) che inibiscono lo sviluppo della cultura della TRASPARENZA, della LEGALITÀ e dell’INTEGRITÀ, come introdotte dal d.lgs. n. 150/2009 e dal decreto trasparenza d.lgs. n. 33/2013 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
E certamente non aiuta il Sindaco e l’Amministrazione ad attuare il suo programma e gli impegni presi in campagna elettorale con i suoi sostenitori e tutti i cittadini. E riduce il decalogo e i simboli (densi di significato) consegnati al Sindaco – con tanto entusiasmo e impegno – dai bravi giovani Corinne e Giovanni ad una semplice “scenetta teatrale”.
In più vanifica la “mission”del Sindaco e dell’Amministrazione che ha individuato, a riguardo, nel programma di mandato e nelle linee d’indirizzo, il VALORE PUBBLICO 5: ACCOUNTABILITY, TRASPARENZA, E PARTECIPAZIONE.
La speranza sta che i cittadini si sveglino e comprendano, finalmente, che è necessario imparare ad usare questi “moderni strumenti democratici”, (riconosciuti oramai in tutte le società democratiche e applicati in molti Paesi), che oggi reclamano maggiori livelli di trasparenza e una più efficace applicazione della disciplina FOIA e nuovi livelli di una partecipazione vera ed efficace in modo che i piani e i programmi pubblici possano davvero rispondere ai loro reali bisogni e priorità.
Useranno questi strumenti i cittadini di Barrafranca? Ne dubito: purtroppo sono poco informati e assolutamente non formati.
Quindi, se si vuole infrangere questo modo di operare e aumentare – veramente – il benessere reale (economico, sociale, culturale, ambientale, etc.) della nostra Comunità (il c.d. “VALORE PUBBLICO”) ed evitare opacità e/o fenomeni di maladministration, è necessario praticare e diffondere questi moderni strumenti e sviluppare la cultura della TRASPARENZA e della PARTECIPAZIONE in tutti gli ambiti e in tutte le occasioni. E questa lettera è un’occasione.
A questo punto, giacché il protocollo d’intesa è ancora “top secret”, mi è venuta un’idea: lanciare un invito ai Consiglieri comunali (tutti, compreso il Presidente), ad adoperarsi per pubblicare il protocollo d’intesa e renderlo, finalmente, noto ai cittadini. Chissà forse loro saranno più fortunati e potranno rompere questo tabù e smantellare questa cappa di cesura che occupa, in maniera onnipervasiva, tutti gli spazi dell’attività amministrativa/gestionale del nostro Comune.
Che ne pensate, ci sarà un consigliere comunale tra i 16 eletti (di maggioranza o minoranza) che avrà interesse a fare conoscere ai propri cittadini questo documento? Sarebbe un inizio di cambiamento che segue la logica «einsteiniana» (“Come si può pretendere che le cose cambino se facciamo sempre le stesse cose. Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi) e non la logica «gattopardesca» (“Bisogna cambiare affinché nulla cambi”) e – certamente – sarebbe un esempio pratico di applicazione del PRINCIPIO DI TRASPARENZA. Staremo a vedere!
Chiudo questo lungo e pallosissimo cantiere informativo con l’auspicio che anche le istituzioni territoriali comunali (amministratori, consiglieri comunali, dirigenti, etc.) incomincino a rispettare e far rispettare – per primi – gli obblighi di legge, dandone il “buon esempio” e ponendosi come modello per i cittadini (rileggete di nuovo il primo punto programmatico del Sindaco, c’è scritto: …gli amministratori dovranno essere i primi a dare l’esempio del massimo rispetto della legge, applicandola…).
Altrimenti succede che i dirigenti [ripeto, titolari d’incarichi di Elevata Qualificazione] non capiranno mai le competenze e le responsabilità che il loro ruolo gli attribuisce (anche a livello sociale ed etico) e continueranno indisturbati a operare -“in-consapevolmente” – in situazioni di mancato rispetto delle norme, sicuri che “tanto nessuno li contesterà”. Oppure, peggio ancora, potrebbero anche convincersi – da “sconsiderati consapevoli” (parafrasando Pasolini) – di essere al di sopra della legge e di trovarsi all’interno di una sorta di sfera virtuale dell’immunità e dell’impunità che li protegge.
Grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere questo post torrenziale e spero sufficientemente lucido. Un caro saluto.
Ing. Salvatore Papalia
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