BARRAFRANCA. Calogero Faraci, cento anni ben portati.

BARRAFRANCA. Calogero Faraci, cento anni ben portati.

- in Barrafranca

Grande festa nella sua casa di Via Caltavuturo, 66. A festeggiarlo, i figli Giacoma, Michele a Santina Aurora oltre ai fratelli Marianna, Giuseppe, Michele, Luigi e Alessandro. Calogero, nato il 1° ottobre 1924, è il capostipite di una famiglia che contava sette fratelli e due sorelle. A festeggiare Calogero Faraci anche i 24 nipoti e la pronipote Emma Tummino di appena quattro mesi. Ai festeggiamenti ci sono stati anche i cugini, gli amici e numerosi vicini di casa. Nella casa del nonnino barrese sono arrivati anche il sindaco Giuseppe Lo Monaco in fascia tricolore, il suo vice Filippo Faraci e la comandante di Polizia Locale Commissaria Maria Costa che hanno offerto una targa ed un omaggio floreale. Nella targa lo stemma del Comune di Barrafranca e la scritta: “Al Signor Calogero Faraci per il suo 100° Compleanno con Immenso affetto ed Infinita Stima. Il Sindaco Avvocato Giuseppe Lo Monaco e gli Assessori”. Ad impartire la benedizione Don Luigi Sansone, parroco della Parrocchia Itria. Don Luigi ha detto: “Quanti sono più avanti negli anni possiedono un tesoro di esperienza e di Sapienza da trasmettere in eredità ai figli, ai nipoti, ai pronipoti”. “La cosa Importante non è sommare, addizionare anni su anni ma riempirli di senso e di significato”. “Lui – ha concluso don Luigi – ha riempito di senso e di significato gli anni e questa è la cosa più bella che ci testimonia”. Il sindaco Giuseppe Lo Monaco ha detto: “Sono onorato di essere presente al centenario del signor Calogero Faraci che, circondato dall’affetto di tutti i suoi familiari, ha saputo seminare i valori della famiglia”. Subito dopo, la nipote Lidia Faraci ha letto, a nome anche di tutti i nipoti, una poesia. Lei ha poi dato lettura di un’altra poesia composta da Fabrizio Faraci – nipote del festeggiato e figlio del compianto professore Salvatore Faraci. Giacoma, figlia di Calogero Faraci, ha letto una terza poesia a nome di tutti i figli. Sul comodino della casa di via Caltavuturo, 66, la foto di Marianna Messina, moglie di Calogero Faraci, scomparsa, undici anni fa. Il nonnino di Barrafranca, ancora perfettamente lucido, ha una memoria molto forte. Lui ha citato un episodio che risale alla sua gioventù. Lui, ragazzo di bottega in una falegnameria di Corso Garibaldi, dell’allora falegname ed ebanista Luigi Milino, si occupava di raddrizzare i chiodi storti. Calogero Faraci ha poi svolto il mestiere di agricoltore e poi ha lavorato al Consorzio di Bonifica di Enna. Al brindisi, il “Giovane” Calogero non ha disdegnato di bere un bicchierino di spumante nonostante lui non beva alcolici ma solo acqua. Il vegliardo barrese dichiara: “Il segreto della mia longevità, una vita sana ed equilibrata con cibi molto genuini e selezionati. Ringrazio il Buon Dio per avermi concesso questi lunghi anni di vita attorniato dall’amore e dall’affetto dei miei cari”. Michele Faraci, uno dei figli di zio Calogero, dichiara; “Nostro papà nonostante i suoi problemi superati ed i suoi acciacchi, è arrivato al traguardo dei cento anni di vita”. Michele Faraci continua: “Lui è stato un esempio per tutta la famiglia perché, come capostipite, ha dimostrato la sua bontà e validità. Lui è amato e benvoluto da tutti Il motto di nostro papà è peso e misura in tutte le cose”. Michele Faraci conclude:“E’ un termine che era solita usare anche la buonanima di nostra madre. Queste sono le parole d’ordine delle nostre famiglie”.  GAETANO MILINO    

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