BANCO ALIMENTARE DELLA SICILIA ED ENI INSIEME PER IL TERRITORIO GELESE

BANCO ALIMENTARE DELLA SICILIA ED ENI INSIEME PER IL TERRITORIO GELESE

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CATANIA 12 NOVEMBRE 2024 – Entro dicembre 2024, saranno distribuiti 350.000 kg di alimenti a 2.205 famiglie attraverso 7 strutture caritative di Gela, supportando 6.115 persone in difficoltà. Questi risultati saranno possibili grazie alla proroga dell’accordo di cooperazione tra Fondazione Banco Alimentare Onlus, Banco Alimentare della Sicilia ODV ed Eni, tramite le sue controllate EniMed, Bioraffineria di Gela ed Eni Rewind.

Il progetto, avviato a maggio 2023 con una durata prevista di 12 mesi, ha dimostrato benefici che superano la semplice firma e la scadenza dell’accordo iniziale. Per questo motivo, è stato esteso fino a dicembre 2024, trasformandosi in un’iniziativa che promuove innovazione, economia circolare, tutela ambientale, valorizzazione delle persone e del territorio.

Iniziamo dal progetto che consente – grazie all’impegno di tutti i sottoscrittori – di consegnare gli alimenti, il “pacco alimentare”, direttamente alle strutture caritative di Gela, senza costringerle a fare chilometri per ritirarli dal magazzino di Catania. Questo aspetto, da solo, ottiene tre risultati positivi e concreti: riduce le emissioni di CO2 nell’ambiente, libera tempo per attività a beneficio delle persone in difficoltà; aumenta le risorse economiche disponibili. Questo progetto rappresenta un esempio di innovazione, mirando al rilancio del territorio e supportando attivamente le realtà che lo animano.

Ma c’è di più. Il protocollo iniziale prevedeva la distribuzione di 285.000 kg di alimenti, pari a 570.000 pasti. Ora, grazie all’estensione del progetto, i chilogrammi di alimenti sono diventati 350.000 per un totale di 700.000 pasti, con un incremento dell’aiuto superiore al 23 per cento e un numero di spostamenti logistici necessari praticamente dimezzati.

Se benefici e vantaggi sono sinonimi, allora la collaborazione tra aziende capaci di produrre valore sociale generando soluzioni condivise in risposta ai bisogni delle comunità, non solo è possibile, ma stimola il rilancio e restituisce al territorio la ricchezza prodotta in una geometria di rete che mette al primo posto le esigenze dei cittadini che lo abitano.

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