I Vigili del Fuoco di Enna festeggiano Santa Barbara
In occasione della commemorazione del martirio di Santa Barbara, protettrice dei Vigili del Fuoco, presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna, nella mattinata di mercoledì 4 dicembre 2024 si è svolta una cerimonia in onore della Santa patrona. Alla presenza del prefetto di Enna, Maria Carolina Ippolito, insieme a numerose autorità civili e militari della provincia, alle scolaresche e associazioni, si è svolta la celebrazione della Santa Messa nella palestra del Comando. Ad animare la liturgia il “Coro Liturgico Madrigalia” di Barrafranca.
Dopo la celebrazione eucaristica, il Comandante Provinciale, Arch. Erich Granata, ha accompagnato gli ospiti nel piazzale inferiore, dove i Vigili del Fuoco hanno effettuato un saggio professionale che si è concluso con la discesa del tricolore dal castello di manovra.
Barbara nasce nel 273 d.C. in Asia Minore (l’attuale Turchia). A causa della sua bellezza, il padre Dioscoro fece costruire una torre per rinchiudervi la bellissima figlia richiesta in sposa da moltissimi pretendenti. Ella, però, non aveva intenzione di sposarsi, ma di consacrarsi a Dio. Prima di entrare nella torre, non essendo ancora battezzata e volendo ricevere il sacramento della rigenerazione, si recò in una piscina d’acqua vicino alla torre e vi s’immerse. Per ordine del padre, la torre avrebbe dovuto avere due finestre ma Barbara ne volle tre in onore della S.ma Trinità. Il padre, pagano, saputo della professione cristiana della figlia, decise di ucciderla, ma lei, passando miracolosamente fra le pareti della torre, riuscì a fuggire. Nuovamente catturata, il padre la condusse davanti al prefetto Marciano che, dopo inauditi supplizi, la condannò al taglio della testa; fu il padre stesso che eseguì la sentenza, secondo l’agiografia, il 4 dicembre del 290 d.C. Subito dopo un fuoco discese dal cielo e bruciò completamente il crudele padre, di cui non rimasero nemmeno le ceneri. Forse da questo scaturì l’idea di porre, fin dal Trecento, Santa Barbara a protettrice degli artiglieri, dei minatori, dei vigili del fuoco e di quanti corrono il rischio di essere uccisi dal fuoco e dai fulmini e celebrare la sua festa, appunto, il 4 dicembre. Il culto della martire fu assai diffuso in Italia, probabilmente importato durante il periodo dell’occupazione bizantina nel sec. VI, e si sviluppò poi durante le Crociate. Il culto religioso di santa Barbara fu introdotto in Sicilia dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico attorno al XIII secolo che Santa Barbara era oggetto di culto profondo in seno all’Ordine, il quale aveva salvato le sue reliquie nel 1242. RITA BEVILACQUA