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15 Gen 2025, Mer

BARRAFRANCA. La Corte di Cassazione ha con rinvio la sentenza di secondo grado per tre imputati del proce- dimento “Belvedere” relativo ad un presunto traffico di stupefacenti. Sarà dunque una nuova sezione della Corte d’Appello di Caltanissetta a “rivedere” la condanna a 7 anni di reclusione per Vincenzo Scaletta difeso dagli avvocati Giuseppe Paolo Piazza e Giovanni Aricò, la condanna a 10 mesi per Alessandro Salvaggio, difeso dall’avvocato Giunta e la condanna a 7 anni
3 mesi di reclusione a Salvatore Scaletta, relativamente ad un capo di imputazione per detenzione di armi e per la mancata riqualificazione con la “lieve entità” del reato rimanente, difeso dall’avvocato Piazza. Confermata la condanna a 7 anni per Michele Monte Rocco Da rifare, quindi il processo di secondo grado per i tre imputati, coinvolti nel processo scaturito dall’operazione Belvedere che si è poi diviso in due stralci, uno per il traffico di droga, già in Cassazione e l’altro per due omicidi e un tentato omicidi a carico di 3 imputati, ancora in attesa della sentenza di primo grado. Per i 4 imputati di reati di droga la Corte d’appello aveva ribaltato la sentenza di primo grado, accogliendo parzialmente il ricorso con il quale la procura nissena aveva impugnato la sentenza di primo grado. La Corte aveva confermato l’assoluzione per tutti dall’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spacrio di droga, ma aveva condannato Vin
annullato cenzo Scaletta e Salvaggio che in primo grado erano stati assolti e aveva inflitto 7 anni e 3 mesi a Salvatore Scaletta, con un aumento della pena. Monte Rocco, Vincenzo e Salvatore Scaletta erano accusati di avere acquistato, trasportato, detenuto e spacciato ingenti quantitativi di hashish e cocaina.
Intanto mercoledì è attesa la sentenza nel processo con rito abbreviato per Orazio la Rosa accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Maurizio Marotta e del tentato omicidio di Gaetano Marotta, e per i fratelli Carmelo e Luigino Tambè accusati di essere mandanti dell’omicidio di Salvatore Caronte e dell’agguato ai Marotta.

Giulia Martorana – La Sicilia