Venticinque anni senza Craxi: ultimo vero politico

craxi

A cura di Alessio Genovese
Segretario provinciale Partito Socialista Italiano (Enna)


Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, è doveroso riflettere su una figura che ha segnato profondamente la storia politica italiana. Craxi è stato un protagonista indiscusso, un leader del socialismo riformista dotato di un forte senso dello Stato. La sua carriera politica, durata decenni, è stata caratterizzata da successi significativi e ombre ineludibili. Craxi ha promosso un socialismo moderno e riformista, contribuendo a periodi di grande espansione economica e accrescendo la credibilità internazionale dell’Italia. Da Presidente del Consiglio, dal 1983 al 1987, il suo governo ha lasciato un’impronta duratura, affrontando sfide interne e internazionali con decisione. Tuttavia, la sua carriera è stata anche macchiata dagli scandali legati alla corruzione e dalla vicenda di “Tangentopoli”, che ha segnato la sua caduta politica e lo ha costretto a vivere in esilio ad Hammamet, in Tunisia, dove è morto il 19 gennaio del 2000.

Uno degli episodi più emblematici della sua leadership fu l’incidente di Sigonella nel 1985. In quell’occasione, Craxi dimostrò un coraggio politico fuori dal comune opponendosi alle pressioni degli Stati Uniti, che richiedevano la consegna dei dirottatori palestinesi coinvolti nel sequestro dell’Achille Lauro, rivendicando il diritto dell’Italia a giudicare i responsabili sul proprio territorio, incarnando il principio di sovranità nazionale. Questo gesto, definito da molti come “l’ultimo sussulto di sovranità nazionale”, ha segnato uno dei momenti più alti del suo impegno politico.

Nonostante le opinioni contrastanti sulla sua figura, il tempo ha permesso una rivalutazione più equilibrata del suo operato. Nel 2010, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolineò che “la figura di Craxi non può venir sacrificata al solo discorso sulle sue responsabilità sanzionate per via giudiziaria. Craxi va considerato come leader politico e uomo di governo impegnato a rappresentare l’Italia sia sul piano interno che su quello internazionale. La sua memoria merita un’analisi che superi le distorsioni e le rimozioni del passato”.

È per questa ragione che in qualità di Segretario provinciale del Partito Socialista Italiano intendo proporre al Sindaco ed all’amministrazione comunale di Enna di intitolare una via o una piazza a Bettino Craxi. Questo gesto simbolico rappresenterebbe non solo un omaggio a uno statista che dedicò la sua vita al Paese, ma anche un modo per sensibilizzare le nuove generazioni sulla complessità e l’importanza del suo operato. Craxi ha contribuito a portare l’Italia tra le grandi potenze internazionali e restituirgli dignità storica significa riconoscere il valore di un uomo che, nonostante le contraddizioni, ha inciso profondamente nella storia della Repubblica Italiana.