PIETRAPERZIA. Mozione di sfiducia al Sindaco Salvuccio Messina

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A firmarla sono stati i consiglieri comunali di “Insieme Per Pietraperzia” e quelli di “Noi per Pietraperzia”. I sei firmatari del “documento” sono: Calogero Di Gloria, Giusy Di Blasi e Rosa Maria Giusa per “Insieme per Pietraperzia”. I tre consiglieri comunali di “Noi Per Pietraperzia” che hanno firmato la mozione di sfiducia sono: Lorenza Nicoletti, Angelo Vullo e Vincenzo Milazzo. Diversi i rilievi mossi dai sei consiglieri comunali di opposizione al primo cittadino di Pietraperzia. La mozione di sfiducia presentata e protocollata all’Ufficio Protocollo del Comune di Pietraperzia nella mattinata di venerdì 31 gennaio 2025. Questo il “documento” integrale: “I consiglieri comunali del gruppo “Insieme per Pietraperzia” e “Noi per Pietraperzia”: Calogero Di Gloria, Rosa Maria Giusa, Giuseppina Di Blasi, Angelo Vullo, Lorenza Nicoletti, Vincenzo Milazzo, hanno protocollato, nella mattinata di venerdì 31 gennaio 2025, una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Salvuccio Messina, da discutere in assise”. “La mozione – si legge nello stesso documento _ elenca una serie di criticità che, a giudizio dei proponenti, renderebbero impossibile il mantenimento del rapporto fiduciario tra il Primo Cittadino, il Consiglio Comunale e la Cittadinanza. Tra i punti principali sollevati vi è l’assenza di trasparenza nelle attività amministrative e una gestione della macchina comunale ormai immobilizzata, con gravi ricadute sulla qualità dei servizi essenziali per la città”. “A essere criticati – scrivono ancora i sei consiglieri comunali di opposizione – sono anche il mancato perseguimento degli obiettivi programmatici, la scarsa attenzione verso i finanziamenti del Pnrr, il ritardo sistematico nella presentazione degli atti contabili e la convocazione poco frequente del Consiglio comunale nonostante le molteplici emergenze cittadine. E concludono: “Alla luce di queste premesse, i proponenti hanno chiesto che la mozione venga trattata nei termini previsti dalla legge, così ponendo il Consiglio comunale davanti a una scelta cruciale per il futuro dell’amministrazione cittadina. La mozione dovrà essere portata in Consiglio comunale, secondo quanto previsto dalla legge, in un periodo che va da un minimo di 10 giorni a un massimo di 30”. GAETANO MILINO