BARRAFRANCA. Interrogazione sullo stato di degrado di via Silvio Pellico e delle case che vi si affacciano.

Via Ferreri Grazia (6)

A presentarla, il consigliere comunale Salvatore Bonincontro, capogruppo di “Sud Chiama Nord”. Si tratta di una interrogazione urgente a risposta scritta sullo stato di degrado e di dissesto statico in cui versano i ruderi e le vecchie palazzine pericolanti di Via Silvio Pellico con relativo stato di dissesto stradale. Destinatari di tale interrogazione sono Il Presidente del Consiglio Comunale, il Sindaco del Comune di Barrafranca e l’Assessore alla Salute e Decoro Urbano. Questo ilò documento integrale a firma di Salvatore Bonincontro: “Oggetto: Interrogazione urgente a risposta scritta, sullo stato di degrado e di dissesto statico in cui versano i ruderi e le vecchie palazzine pericolanti di via Silvio Pellico, con relativo stato di dissesto stradale. Il sottoscritto Consigliere Comunale Salvatore Bonincontro, Capogruppo di sud chiama Nord presso il Comune di Barrafranca, avvalendosi del diritto di iniziativa dei consiglieri comunali sugli argomenti di competenza del consiglio;

Premesso:

– che con numero di protocollo n.0007393 del 17-04-2023 del comune di Barrafranca, i cittadini residenti, inviarono ai commissari straordinari del Comune di Barrafranca, una segnalazione di strada dissestata della via Silvio Pellico, comunicando una serie di vuoti nel sottosuolo, sicuramente dovuti a guasti sia idrici che fognari, nonché a causa delle infiltrazioni piovane degli immobili pericolanti adiacenti, che riversandosi nel sottosuolo creano instabilità del terreno in cui le case sono ubicate .

-che le fatiscenze urbane trasmettono un’immediata sensazione di disordine e di sporcizia, in quanto, le stesse spesso in condizioni di instabilità precaria, privi di tetti e infissi, diventano inevitabilmente, ricettacolo di immondizie e erbe infestanti che favoriscono la proliferazione di insetti e roditori, portatori di malattie, rendendo l’intero quartiere più degradato e creando un problema di natura igienicosanitario.

-che secondo le normative vigenti, le case e gli edifici in stato di abbandono che non vengono utilizzati da oltre 5 anni e per almeno il 90% della struttura, possono essere sottratti al proprietario che non provvede ad eseguire i lavori e le ristrutturazioni necessarie, dalle stesse amministrazioni in cui l’immobile è ubicato.

– Nello specifico il Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, noto come “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, stabilisce che le amministrazioni pubbliche possono intervenire per la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, compresi gli immobili in stato di degrado. In particolare, l’articolo 32 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio prevede che, in caso di inadempienza da parte del proprietario nel mantenere l’immobile in buone condizioni, l’amministrazione competente può ordinare l’esecuzione dei lavori necessari per la conservazione e la sicurezza dell’immobile.

– In Italia, le amministrazioni comunali hanno la facoltà di intervenire sugli edifici fatiscenti che rappresentano un rischio per la sicurezza pubblica o per il decoro urbano. Se un edificio è in condizioni di grave degrado e costituisce un pericolo per la pubblica incolumità, l’amministrazione può emettere un’ordinanza per la sua messa in sicurezza o, nei casi più gravi, per la demolizione. “Questi interventi sono disciplinati dal Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentati in materia edilizia (D.P.R. 380/2001) e da altre normative locali”.

– Le amministrazioni devono seguire una procedura specifica che prevede la

notifica dell’ordinanza al proprietario dell’immobile e, in caso di mancata ottemperanza, possono eseguire i lavori in danno, addebitando i costi al proprietario.

– Un immobile trascurato da tempo, infatti, crea gravi problemi a tutto il vicinato, oltre a degradare l’intera zona e comportando anche una svalutazione degli immobili limitrofi considerandolo uno scarto della città.

– Se il proprietario dell’immobile abbandonato non dovesse procedere con i lavori di ristrutturazione o di messa in sicurezza secondo quanto stabilito dalle normative vigenti, potrebbe essere tenuto anche al risarcimento di danni al vicino.

Considerato che

-Tutto questo contribuisce a creare un’immagine negativa della città, che può avere conseguenze sulla qualità della vita dei residenti e sull’attrattività turistica.

-Per combattere il degrado urbano, è fondamentale che le autorità locali e i cittadini lavorino insieme e che le istituzioni possano pacificamente intervenire con interventi di rigenerazione urbana.

– che i residenti vivono da tempo nel fondato timore che si possono creare voragini del manto stradale nonché il crollo degli stessi immobili fatiscenti, creando un pericolo dell’incolumità pubblica.

– il responsabile dell’incolumità pubblica è il Sindaco, questo ha il compito di adottare provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana questo include l’adozione di Ordinanze per affrontare situazioni di degrado e/o pericoli per la sicurezza e altre emergenze che possono mettere a rischio la comunità. Si chiede se

1. La questione relativa alla situazione degli immobili di via Silvio Pellico è stata posta al centro delle priorità di questa amministrazione e se la risposta è negativa si richiede la motivazione.

2. Vi è stato dato seguito alla determinazione informale, dichiarata dal Sindaco, di acquisire le volontà dei proprietari degli immobili per cedere gli stessi al Comune, per una giusta risoluzione della problematica.

3. Ha messo in atto iniziative tendenti alla risoluzione della problematica di cui all’oggetto.

4. Cosa intente fare, ossia, favorire il recupero e il restauro di tali unità immobiliari o la demolizione degli stessi, per particolari esigenze urbanistiche, quali l’estensione delle aree di parcheggio, l’incremento del verde pubblico, o il miglioramento dei collegamenti viari”. GAETANO MILINO