BARRAFRANCA. Consegna dei “LAVORI DI RESTAURO DELLA CHIESA DI SAN BENEDETTO”

Mercoledì 19 marzo 2025 è avvenuta la consegna, da parte della Soprintendenza di Enna, dei lavori di restauro della Chiesa di San Benedetto, sita in Piazza Fratelli Messia, al rappresentante della ditta GE. DI. Group S.p.A di Altamura (BA). Direttore dei lavori è l’arch. Giovanni Di Fisco.
Presenti il Soprintendente di Enna dott. Angelo Di Franco, il Responsabile Unico del Procedimento arch. Angelo Varisano, il Vicesindaco di Barrafranca Filippo Faraci e il Vicario Foraneo di Barrafranca don Salvatore Nicolosi.
“I lavori di restauro della Chiesa di San Benedetto di Barrafranca– ci spiega l’arch. Varisano- sono stati finanziati con i fondi del PNRR per un totale di 1milione e 800 mila euro e avranno la durata di 305 giorni.“
Questo è l’atto ufficiale che dà il via ai lavori di restauro dell’antica chiesa, ormai chiusa da decenni. Tra tante peripezie e atti burocratici, lo stato di conservazione di quello che è rimasto è andato peggiorando. Ormai è da anni che, transitando nella centralissima Piazza Fratelli Messina, ci imbattiamo in un cantiere a cielo aperto. Ci auguriamo che questa sia la volta buona e quello che rimane dell’antica chiesa tardo-barocca, venga presto restituito alla cittadinanza. Sarà nostra cura tenervi aggiornati sui successivi sviluppi.
LA CHIESA DI SAN BENEDETTO fu fondata nel 1745, quando il marchesato di Barrafranca era nelle mani di Caterina Branciforti. Per la sua costruzione fu ostruita una parte dell’attuale via Paternò Rossi che divideva la casa signorili del Catalano da quella del Bufalini, fondatori del monastero annesso. La facciata è molto lineare, incorniciata da pilastri in pietra, che si ritrova nella grande finestra centrale e nel portale che circonda il portone principale. In alto, sotto il tetto spiovente, si aprono tre finestre che contengono altrettante campane. La parte superiore dell’attuale facciata risale forse agli anni’50, poiché in un documento dell’archivio parrocchiale si legge che nel 1951 vi fu la benedizione delle attuali campane. La chiesa è stata chiusa al culto verso la fine degli anni’70. L’interno è ornato da stucchi e affreschi che coprono l’intera chiesa; i pennacchi che sostengono la cupola sono decorati con quattro medaglioni rappresentanti i quattro evangelisti; tutti gli affreschi furono eseguiti probabilmente dopo la costruzione della chiesa. L’altare è un superbo esempio di arte tardo-barocca, sostenuto ai lati da due grandi colonne a torciglioni, anche se fu rifatto in marmo intarsiato intorno al 1957; il vuoto centrale è riempito di un grande quadro “dell’Assunzione”, forse di Mariano Rossi di Sciacca (1731-1807) circondato di una massiccia cornice di legno intagliato e traforato color argento. Due stupendi matronei adornavano i lati dell’altare maggiore. Sopra l’ingresso della chiesa troviamo la cantoria con una grata lignea in stile barocco. Tra tutti gli altari laterali il più antico era quello del Crocefisso, realizzato in legno scolpito: un grande reliquiario ligneo fa da sfondo al grande Crocefisso. Di grande valore artistico erano le edicole della via Crucis: i dipinti erano dei fratelli Francesco o Giuseppe Vaccaro, mentre le edicole furono realizzate dal sacerdote Giuseppe Fantauzzo, nato a Barrafranca nel 1887, figlio del grande Giuseppe Fantauzzo. RITA BEVILACQUA