BARRAFRANCA. Nuovo abito per la Vergine Addolorata, donato da Rosetta Vitale

Rosetta Vitale veste Addolorata

Nella serata del 14 aprile 2025, Domenica della Palme, al termine della celebrazione eucaristica, nella chiesa Madre della Divina Grazia l’artista barrese Rosetta Vitale, moglie di Gino Barresi, ha donato un nuovo abito che sarà indossato dalla Vergine Addolorata per le celebrazioni pasquali.

Stiamo parlando del fercolo della Vergine Addolorata, custodito nella chiesa Madre della Divina Grazia e portato in processione nella giornata del Venerdì Santo. Il vestito, realizzato in broccato nero e impreziosito con merletti, è stato confezionato dalle mani sapienti dell’artista barrese Rosetta Vitale. La lunga veste è caratterizzata da un corpino arricchito di merletti e da una lunga gonna con sette piegoni, a simboleggiare “I sette dolori”, ossia quelli che, per la tradizione cattolica, sono i momenti più difficili della vita di Maria Vergine legati alla nascita, alla morte e alla passione di Gesù Cristo. Come da tradizione, nel pomeriggio di mercoledì 16 aprile 2025 nel salone della Chiesa Rosetta Vitale ha avuto l’onore di vestirla e sistemarla nel suo baldacchino.

Questa è la terza veste che viene donata all’Addolorata: la prima risale agli inizi del 900 ed era l’abito da sposa (allora gli abiti da sposa erano neri) di una componente dlla famiglia Mattina, mentre la seconda veste fu donata dalla famiglia Farchica nel 2001, anch’essa realizzata a mano.

“Dopo aver avuto l’onore di restaurarla – ci spiega Rosetta Vitale- vi è venuto in mente di realizzare, con le mie mani, una nuova veste, un nuovo abito che mettesse in luce la bellezza del volto di una madre sofferente, del dolore composto ma struggente di una donna che ha perso il proprio figlio”.

Nero è il colore del dolore, nero è il colore con cui, le donne siciliane, esprimevano la loro sofferenza. Un abito prezioso ma composto, rigoroso con gli enormi piegoni che ne costituiscono la base, sette per la precisione, come sette sono, per tradizione religiosa, i dolori che la Vergine Maria patì nell’arco della sua vita. Anche il manto, tipico delle donne siciliane, è nero a evidenziare e rendere ancora più struggente quel volto di donna, mesto e sofferente, che diventa l’emblema del dolore umano. Come non immedesimarsi in quella mamma che ha sofferto per la morte del suo unico figlio, che ha partecipato al Suo dolore, alla Sua Passione, accompagnandolo fin sulla Croce e versando ai piedi di quel figlio martoriato tutte le proprie lacrime.

ROSETTA VITALE nata a Barrafranca, fin da bambina scopre la passione per il disegno e, con naturalezza, passa presto alla pittura su tela. Senza aver mai studiato arte e senza alcuna guida artistica, raggiunge livelli ottimali, ottenendo alcuni riconoscimenti. Ha partecipato a varie mostre tenutesi nel Liceo G. Falcone, alle “Putieddi” e alla Biblioteca Comunale. Oltre alla pittura, si dedica al restauro di sculture sacre come: SS. Crocifisso con croce (sede confraternita Chiesa Madre), Cristo Risorto (Chiesa Madre), Madonna della Resurrezione (Chiesa Maria SS della Stella), Gesù Bambino (Chiesa madre), Cristo deposto (chiesa Maria SS della Stella), san Tommaso apostolo, san Giacomo apostolo, Addolorata (chiesa Madre della Divina Grazia) e san Giovanni apostolo (di proprietà della famiglia del marito, i Barresi). Dipinge anche su stoffa e si appassiona al cucito, specie nella realizzazione di capi particolari e complicati. Parte del suo tempo viene anche dedicato alla natura, sempre dopo le esigenze della sua famiglia. Inoltre, fa parte del Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca. RITA BEVILACQUA